(ANSAmed) - ZAGABRIA, 8 DIC - In Croazia ha preso il via oggi la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 28 dicembre Sono quattro i candidati in lizza, ma la vera sfida è tra l'attuale presidente Ivo Josipovic e il candidato del centro-destra, l'ex ministro degli esteri Kolinda Grabar-Kitarovic.
Josipovic, dato favorito nei sondaggi con il 42 per cento delle preferenze al primo turno, ha presentato oggi il suo programma che ruota intorno a una proposta di riforma costituzionale del Paese entrato un anno e mezzo fa nell'Unione europea. Il presidente uscente, candidato di tutti i partiti di sinistra e centro-sinistra nonché dei liberali, vede la riorganizzazione dell'assetto costituzionale come presupposto delle riforme economiche e strutturali necessarie, come ha detto, "per un rilancio e una ripresa dell'economia croata". Tra i punti cardini ci sono la riforma dell'amministrazione pubblica, la decentralizzazione e la lotta alla corruzione, mentre i principali grandi investimenti dovrebbero, secondo Josipovic, essere un rigassificatore nel nord Adriatico, l'avvio della costruzione di un'autostrada Adriatico-Ionica, che collegherebbe Trieste alla Grecia, e la completa modernizzazione della rete ferroviaria croata con l'aiuto dei fondi europei. In una critica molto dura dei suoi sfidanti, Josipovic ha sostenuto che tentano di rinnegare o relativizzare l'antifascismo come valore fondate dello Stato e della nazione croata. Grabar-Kitarovic, che gode dell'appoggio di sette partiti di centro-destra, guidati dalla Unione democratica croata (Hdz), ha incentrato la sua campagna elettorale sulla impopolarità del governo di centro-sinistra attuale al quale, secondo lei, Josipovic sarebbe troppo legato e per questo non ha avuto il coraggio di incitarlo a procedere con le riforme. La quarantaseienne Grabar-Kitarovic punta anche sulla sua grande esperienza in campo internazionale dato che è stata ministro degli esteri ed ambasciatore negli Usa, ed è ora segretario aggiunto della Nato per la diplomazia. I sondaggi la danno al 28 per cento. Hanno ufficializzato le loro candidature anche Miland Kujundzic, esponente della destra nazionalista e populista, attestato intorno all'11 per cento delle intenzioni di voto, e Ivan Vilibor Sincic, giovanissimo attivista di un'associazione che si batte contro gli sfratti dalle prime case.
Le previsioni indicano che nessuno dei candidati otterra' il 50% dei voti al primo turno, e al momento sembra quasi certo un ballottaggio, previsto per l'11 gennaio. (ANSAmed).