(ANSAmed) - ZAGABRIA, 18 MAG - Un enorme arcobaleno, simbolo
del movimento gay, è stato disegnato stanotte da un gruppo di
anonimi attivisti davanti alla sede della Conferenza episcopale
croata (Hbk), a Zagabria, in occasione della Giornata mondiale
contro l'omofobia e la transfobia, celebrata ieri.
Il marciapiede davanti alla imponente scalinata della nuova e
maestosa sede dei vescovi croati è stato verniciato con i sei
colori dell'arcobaleno, con accanto il messaggio "Ama il tuo
prossimo", come evidente protesta contro le posizioni
sull'omosessualità della Chiesa cattolica, e in particolar modo
quella croata nota per essere molto conservatrice. In una breve
nota alla stampa, firmata "Il tuo prossimo", si spiega che il
gesto è stato fatto da "ignoti propagatori di amore, pace e
tolleranza".
Secondo i media croati, i vescovi hanno avvertito la polizia,
mentre nel pomeriggio il comune ha inviato un gruppo di addetti
alla nettezza urbana per rimuovere l'arcobaleno, intermente
disegnato su proprietà pubblica. Dopo un sopralluogo, le forze
dell'ordine hanno constatato che "non ci sono elementi di reato,
né il contenuto disegnato è in alcun modo offensivo".
In una recente analisi dell'Associazione internazionale di
gay e lesbiche (Ilga), la più autorevole coalizione di
organizzazioni LGBT in Europa, la Croazia è classificata come
quinto Paese del continente per diritti degli omosessuali e dei
transgender, con un risultato complessivo migliore addirittura
della Svezia, Olanda, Francia o Spagna. Nello stesso tempo
l'omofobia è ancora fortemente radicata nella società.
Nel 2013 a un referendum promosso da associazioni vicine alla Chiesa e appoggiato dai vescovi due terzi dei croati si è espresso a favore di inserire nella Costituzione la definizione del matrimonio come unione esclusivamente tra un uomo e una donna. Lo scorso luglio però la maggioranza di centro-sinistra ha varato una legge sulle unioni civili che alle coppie gay garantisce tutti di diritti delle coppie sposate, ad eccezione delle adozioni. (ANSAmed).
Nel 2013 a un referendum promosso da associazioni vicine alla Chiesa e appoggiato dai vescovi due terzi dei croati si è espresso a favore di inserire nella Costituzione la definizione del matrimonio come unione esclusivamente tra un uomo e una donna. Lo scorso luglio però la maggioranza di centro-sinistra ha varato una legge sulle unioni civili che alle coppie gay garantisce tutti di diritti delle coppie sposate, ad eccezione delle adozioni. (ANSAmed).
