Gli incidenti erano scoppiati per un nuovo tentativo di centinaia di migranti di forzare la barriera metallica e di filo spinato e entrare in Macedonia dal campo di Idomeni, dove a migliaia restano bloccati dopo la chiusura delle frontiere di tutti i Paesi della rotta balcanica. Oggi il ministero dell'interno a Skopje ha reso noto che agli scontri hanno preso parte oltre 3 mila migranti.
La polizia macedone, per contenere la crescente pressione dei manifestanti molti dei quali lanciavano pietre e altri oggetti, ha fatto largo uso di gas lacrimogeni. Tra le forze dell'ordine macedoni, ha precisato il ministero, si sono registrati 23 feriti, dei quali 14 agenti di polizia e nove soldati dell'esercito. Secondo Medici senza frontiere i migranti rimasti feriti negli scontri sono stati almeno 260, molti con problemi respiratori per via dei lacrimogeni. In tanti hanno lamentato lesioni e contusioni. Negli incidenti a Idomeni non sono mai intervenuti gli agenti della polizia greca.
Il ministero dell'interno macedone ha reso noto al tempo stesso che a causa dei duri scontri al confine con la Grecia e' stato rafforzato il controllo con l'impiego di agenti di polizia ungheresi, cechi, serbi, sloveni, croati, austriaci, inviati nei mesi scorsi a sostegno della polizia di frontiera macedone.
(ANSAmed).