Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Serbia-Croazia:voto Zagabria inasprisce 'guerra' diplomatica

Belgrado denuncia ritorno fascismo. 'Voi volete Grande Serbia'

22 agosto, 13:25

(ANSAmed) - BELGRADO, 22 AGO - Restano tesi i rapporti fra Serbia e Croazia, e la campagna elettorale entrata nel vivo a Zagabria in vista del voto anticipato dell'11 settembre non contribuisce ad allentare frizioni e accuse reciproche su presunte politiche aggressive. Da settimane fra i due Paesi ex jugoslavi, i cui rapporti continuano a essere condizionati dagli straschichi del drammatico conflitto armato del 1991-1995, e' in atto una 'guerra' diplomatica con scambi pressoche' quotidiani di note di protesta ufficiali. La Serbia accusa il governo conservatore di Zagabria di aver ceduto a una deriva ultranazionalista ripristinando la retorica antiserba e restituendo piena legittimita' a simboli e pratiche del vecchio regime ustascia. I croati rispondono rinfacciando a Belgrado la volonta' di risuscitare mire e obiettivi della 'Grande Serbia', ricordando le atrocita' e gli orrori perpetrati dai serbi a Vukovar 25 anni fa e promettendo di fare ostruzionismo a oltranza contro l'ingresso della Serbia nella Ue. L'ultimo episodio dello scontro in atto fra Belgrado e Zagabria si e' avuto nel fine settimana. Parlando in occasione del 75/mo anniversario della persecuzione di serbi, ebrei e rom nel campo di concentramento di Jasenovac, nell'allora Croazia fascista, il premier serbo Aleksandar Vucic ha sottolineato la ferma volonta' della Serbia di difendere i propri cittadini e di non consentire mai piu' eccidi come quelli messi in atto dai croati. Gli ha prontamente risposto il ministro degli esteri di Zagabria Miro Kovac definendo le dichiarazioni di Vucic una continuazione della politica della 'Grande Serbia' portata avanti da Belgrado negli anni novanta. Uno scontro che difficilmente si affievolira' prima delle elezioni croate di settembre. A gettare acqua sul fuoco sono state le immagini distese e pacifiche seguite alla temuta finale olimpica di pallanuoto maschile a Rio, vinta dalla Serbia sulla Croazia, con giocatori e staff dei due Paesi che si sono abbracciati e congratulati a vicenda.

(ANSAmed)
© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati