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Serbia: Dacic, Croazia riabilita criminali guerra fascisti

Zagabria minaccia pace e stabilità regione. No a ritorno passato

07 settembre, 18:46

(ANSAmed) - BELGRADO, 7 SET - La Serbia è impegnata a favorire la pace e la riconciliazione nei Balcani e non intende in alcun modo ritornare al passato, come è il caso invece di alcuni Paesi che perseguono una politica apertamente anti-serba e provocatoria nei nostri confronti, minacciando la pace e la stabilità nella regione. Lo ha detto il ministro degli esteri serbo, Ivica Dacic, secondo il quale nei Balcani una vera pace non è stata ancora raggiunta.

In una intervista all'emittente Deutsche Welle, il capo della diplomazia di Belgrado ha puntato il dito in particolare contro la dirigenza croata, accusandola di fatto di una deriva neofascista. "Come nuovo Paese membro dell'Unione europea, la Croazia cerca di approfittare di tale posizione ponendo alla Serbia svariati ultimatum e condizioni, allo scopo di bloccare il cammino della Serbia verso l'Ue", ha detto Dacic. I governanti croati "minacciano apertamente che la Serbia non diverrà mai membro della Ue", ha aggiunto Dacic, denunciando il governo di Zagabria, che, a suo avviso, ha riabilitato il vecchio regime filonazista degli 'ustascia', restituendo dignità e onore a criminali di guerra e personaggi odiosi, responsabili di atrocità e crimini contro i serbi durante la Seconda Guerra Mondiale. "A nostro avviso la Ue dovrebbe reagire a tali sviluppi preoccupanti in Paese membro" a tale "deriva neofascista", ha affermato Dacic. (ANSAmed).

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