Si teme per questo un protrarsi dell'instabilità politica, sebbene tutti i partiti siano sotto pressione per evitare di dar vita a un governo incapace di prendere decisioni in un periodo cruciale e delicato, quando l'economia ha ripreso a correre ma ha un disperato bisogno di riforme strutturali e una guida stabile se si vuole mantenere la strada in salita del Pil.
E' probabile che né il Partito socialdemocratico (Sdp), né l'Unione democratica croata (Hdz, conservatori), entrambi fermi nei sondaggi intorno al 30-35 per cento, potranno formare un governo senza difficili e scomodi accordi post-elettorali.
Alle elezioni parlamentari hanno diritto al voto 3,8 milioni di elettori che sono chiamati a scegliere i 151 deputati che compongono il Sabor, il parlamento monocamerale di Zagabria.
Il governo uscente, guidato da Tim Oreskovic, un manager canadese di origini croate senza esperienza in politica, e composto dal centrodestra insieme alla nuova formazione centrista Most (Ponte), ha resistito appena cinque mesi per poi dissolversi per insuperabili dissensi interni. Oreskovic ha deciso di non presentarsi alle nuove elezioni.
Sabato è in vigore il silenzio stampa, e le operazioni di voto si svolgeranno domenica dalle 7 alle 19. Si vota con un sistema proporzionale con lo sbarramento al 5 per cento in dieci circoscrizioni elettorali, dalle quali verranno eletti in tutto 140 parlamentari. Tre seggi sono riservati ai croati all'estero, mentre sono otto i deputati in rappresentanza delle minoranze, tra cui tre serbi e un rappresentante degli italiani di Istria e Fiume. Alla chiusura dei seggi le tv diffonderanno gli exit poll, di solito abbastanza precisi in Croazia. I primi risultati parziali si sapranno verso le 22, mentre quelli completi saranno noti intorno a mezzanotte. In lizza figurano una trentina di partiti ma, stando ai sondaggi, lo sbarramento del 5 per cento verrà superato da cinque o massimo sette coalizioni. (ANSAmed)