Con quasi tre quarti delle schede scrutinate i conservatori dell'Unione democratica croata (Hdz) di Plenkovic ottengono 61 deputati dei 151 che compongono il Parlamento monocamerale di Zagabria, confermandosi il primo partito del Paese. I socialdemocratici di Zoran Milanovic sono fermi a 54 mandati, e la differenza tra i due schieramenti sembra oramai insormontabile. Anche sommando i quattro deputati regionalisti istriani, che tradizionalmente si allineano con il centrosinistra, Milanovic rimane sotto di tre deputati. Al terzo posto si riconferma il giovane partito Most (Ponte), di forte tendenza populista, i cui 12 deputati saranno di nuovo determinanti per la futura maggioranza.
Le elezioni anticipate hanno fatto registrare una scarsa affluenza alle urne, tra le più basse nella storia della Croazia dato che ha votato appena il 52% dei 3,8 milioni di aventi diritto.
Parlando nella notte a Zagabria, Plenkovic ha promesso che farà tutto il possibile per formare un governo stabile, riformista ed europeista. L'eurodeputato ha sottolineato di voler guidare il Paese in una direzione più moderata continuando con le riforme economiche che stanno alla base della ripresa del Paese. In totale opposizione al suo predecessore alla guida dell'Unione democratica, Tomislav Karamarko, costretto a dimettersi a giugno, Plenkovic ha tenuto un discorso pacato, senza toni nazionalistici e aperto al dialogo sia con i partner in Parlamento sia con le minoranze etniche. Questo nuove stile del centrodestra ha probabilmente pesato molto sulla vittoria ormai quasi acquisita di Plenkovic, diplomatico di carriera e eurodeputato dal 2013, anno dell'ingresso della Croazia nella Ue. E da vero diplomatico ha evitato di esprimersi su chi preferirebbe come futuro partner di coalizione. Potrà scegliere tra il nuovo partito Most (Ponte), che gli ha però già posto tutta una serie di precondizioni di forte odore populista, o i socialdemocratici di Zoran Milanovic, che indirettamente ha aperto in serata a una ipotesi di grande coalizione.(ANSAmed).