Durakovic, in una intervista alla Tv N1, ha invitato le autorità a intervenire con misure adeguate, e a non considerare il fenomeno come "investimenti" ma come un problema da risolvere. L'accademico ha osservato che "noi bosgnacchi (bosniaci musulmani) siamo storicamente ritenuti come un elemento di disturbo, come un potenziale pericolo, ed ora tutto ciò aumenta e cresce la possibilità che veniamo identificati come fattore a rischio".
Sempre più i bosniaci, che siano serbi ortodossi, croati cattolici o bosniaci musulmani, si dicono preoccupati per il crescente numero di arabi che, entusiasti del verde e dei corsi d'acqua in Bosnia, a suon di petrodollari acquistano terreni e case, mentre nella zona di Ilidza, sobborgo meridionale della capitale Sarajevo, stanno sorgendo diversi resort di lusso finanziati da investitori arabi. (ANSAmed).