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Croazia: scontro diplomazia con Serbia su cardinale Stepinac

Ministro esteri chiude rapporti dopo accuse 'fascistizzazione'

13 febbraio, 16:31

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 13 FEB - Dopo le dure critiche del ministro degli estero serbo Ivica Dacic sul modo in cui in Croazia viene celebrato il beato cardinale Alojzije Stepinac, accusato dalla Serbia di aver appoggiato il regime fascista degli ustascia croati e promosso le conversioni forzate dei serbi ortodossi, il capo della diplomazia croata, Davor Ivo Stier, ha prima respinto un invito per un incontro bilaterale e poi affermato oggi di ritenere "impossibile mantenere un canale di comunicazione" con il suo collega di Belgrado.

"La Croazia intende continuare ad avere buoni rapporti con la Serbia e mantenere un canale di comunicazione con Belgrado, ma questo non è più possibile con il ministro Dacic", ha detto oggi Stier, spiegando che dei rapporti fra i due Paesi continueranno ad occuparsi i due premier.

Il capo della diplomazia croata sostiene di non poter avere più nessuna comunicazione con Dacic dopo che questi ha accusato le autorità di Zagabria di tollerare una "fascistizzazione" della società e di promuovere un clima anti-serbo. La settimana scorsa Dacic ha criticato l'inaugurazione nella citta' croata di Osijek di un monumento al cardinale Stepinac, arcivescovo di Zagabria durante la Seconda guerra mondiale.

Stepinac, proclamato beato nel 1998 da papa Giovanni Paolo II, è venerato dai cattolici croati come martire per la libertà di confessione e del mantenimento del legame della nazione con le sue radici cattoliche durante il regime comunista jugoslavo, che nel 1946 lo condannò al carcere per collaborazionismo con gli ustascia. La sua figura è da anni al centro di aspre discordie tra Zagabria e Belgrado.

Dopo le accuse mosse alla Croazia, Dacic ha offerto un incontro bilaterale da tenere già lo scorso fine settimana, proposta respinta da Stier che ha paragonato i modi del suo omologo serbo ai "noti metodi di resa dei conti in stile comunista". (ANSAmed).

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