La maggior parte di questa somma, quasi 3,5 miliardi di euro, riguarda gli obblighi finanziari verso varie banche, tra le quali spicca la Sberbank russa. Un altro miliardo è espresso in cambiali, mentre il resto della somma sono debiti che la più grande società croata ha contratto con le centinaia di fornitori e produttori. Dalla Agrokor è stato spiegato che si tratta di dati ancora provvisori che in futuro potrebbero essere rivisti, e che i debiti complessivi potrebbero essere anche più alti.
Con il commissariamento della società a metà aprile tutti i ripagamenti sono stati sospesi e la Agrokor è difatti in default. La nuova direzione è stata incaricata di trovare un modo ordinato per la riprogrammazione dei crediti e la vendita di società collegate per evitare che gli enormi problemi finanziari e la profonda insolvenza in cui da alcuni mesi versa la compagnia non si espandino sull'intera economia della Croazia.
La Agrokor possiede catene di supermercati in Croazia, Bosnia, Slovenia e Serbia, nonché decine di strutture produttive in questi e altri Paesi. La società impiega circa 40 mila persone in Croazia e altre 20 mila nei Paesi vicini. (ANSAmed).