La controversia sull'opportunità di mantenere il nome del leader comunista, nato nel 1896 in Croazia, alla piazza dove si trovano il Teatro Nazionale e la sede dell'Università di Zagabria dura da anni. Le organizzazioni di destra insistono che Tito fu un dittatore comunista, responsabile della morte di migliaia di croati alla fine della Seconda guerra mondiale, quando i suoi partigiani vittoriosi giustiziarono circa 20 mila soldati del regime filofascista degli ustascia, ma anche alcune migliaia di civili in fuga dal comunismo. Per le sinistre, il maresciallo Tito rappresenta il volto glorioso della lotta antifascista dei popoli della ex Jugoslavia e una delle personalità più importanti della storia croata. Il sindaco Bandic, che in passato non si è mai espresso in modo negativo su Tito, per assicurare una maggioranza nell'assemblea cittadina dovrà formare una coalizione con la destra estrema, che in campagna elettorale ha posto la questione del nome della piazza come uno dei punti centrali del proprio programma. (ANSAmed).
Croazia: verso referendum contro piazza dedicata a Tito
Sindaco Zagabria Bandic apre a coalizione con estrema destra
La controversia sull'opportunità di mantenere il nome del leader comunista, nato nel 1896 in Croazia, alla piazza dove si trovano il Teatro Nazionale e la sede dell'Università di Zagabria dura da anni. Le organizzazioni di destra insistono che Tito fu un dittatore comunista, responsabile della morte di migliaia di croati alla fine della Seconda guerra mondiale, quando i suoi partigiani vittoriosi giustiziarono circa 20 mila soldati del regime filofascista degli ustascia, ma anche alcune migliaia di civili in fuga dal comunismo. Per le sinistre, il maresciallo Tito rappresenta il volto glorioso della lotta antifascista dei popoli della ex Jugoslavia e una delle personalità più importanti della storia croata. Il sindaco Bandic, che in passato non si è mai espresso in modo negativo su Tito, per assicurare una maggioranza nell'assemblea cittadina dovrà formare una coalizione con la destra estrema, che in campagna elettorale ha posto la questione del nome della piazza come uno dei punti centrali del proprio programma. (ANSAmed).