(ANSAmed) - ZAGABRIA, 3 LUG - Si sono registrati nel fine
settimana i primi piccoli screzi nelle acque contese tra
Slovenia e Croazia nella Baia di Pirano, nel nord Adriatico, a
seguito del verdetto sul confine marittimo tra le due ex
repubbliche jugoslave, emesso la settimana scorsa da una corte
di arbitrato ad hoc, sentenza che però Zagabria non riconosce.
Il ministro degli Esteri sloveno, Karl Erjavec, ha annunciato
che oggi consegnerà alla Croazia una nota di protesta a causa,
come sostiene, dello sconfinamento di motovedette della polizia
croata nelle acque slovene. Secondo Lubiana nei giorni scorsi la
guardia costiera croata e alcuni pescherecci sono entrati nella
parte slovena dalla baia. La diplomazia croata ha da parte sua
annunciato una analoga nota in cui intende protestare per "le
inaccettabili violazioni delle acque croate nella Baia di Pirano
da parte della Slovenia".
Secondo Zagabria la linea di delimitazione resta nella metà
della baia, mentre la Slovenia insiste sul nuovo tracciato
deciso dall'arbitrato che le assegna tre quarti della Baia di
Pirano. La Croazia non riconosce il verdetto poiché si è
ritirata dall'intero processo di arbitrato ad hoc due anni fa
quando fu scoperto che il governo sloveno aveva tentato di
influire sul suo esito a proprio vantaggio in un modo sleale.
Tutti i politici croati hanno varie volte ribadito che per la
Croazia il verdetto non esiste e la diplomazia croata si è
rifiutata di ricevere la sentenza scritta. Lubiana da parte sua
sostiene che la decisione va rispettata in pieno. (ANSAmed).