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Violenza donne: Croazia, destra contro ratifica Convenzione

Vuole referendum, ma parlamento dovrebbe ratificare

11 aprile, 14:35

(ANSAmed) - ZAGABRIA, 11 APR - In Croazia una coalizione di associazioni di destra, che si battono a loro dire per la difesa della famiglia tradizionale, hanno annunciato oggi un'iniziativa referendaria per l'abrogazione della ratifica della Convezione di Istanbul del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, che dovrebbe essere approvata dal Parlamento di Zagabria nei prossimi giorni.

La ratifica della Convenzione è da mesi al centro di aspre polemiche tra i sostenitori, che in essa vedono uno strumento per la lotta e la prevenzione della violenza contro le donne, e la Chiesa cattolica croata e i partiti di destra che si oppongono alla legalizzazione del "concetto di genere", presente nel testo del documento. Per i contrari, l'introduzione del sistema giuridico con la definizione dell'idea di genere come distinta da quello del sesso biologico, aprirebbe le porte "a pericolosi esperimenti culturali nell'educazione pubblica e nella sanità", contrari ai valori tradizionali del popolo croato e alla visione dei rapporti tra i sessi della Chiesa. Due settimane fa a Zagabria circa diecimila persone hanno preso parte a una manifestazione di protesta contro la Convenzione. Per indire un referendum popolare in Croazia è necessario raccogliere in due settimane le firme di almeno il 10 per cento degli aventi diritto al voto, circa 400 mila persone. La raccolta firme è stata annunciata per il mese prossimo.

Nel contempo la Conferenza episcopale croata (Hbk) ha invitato in un ultimo appello il Parlamento a non ratificare la Convenzione "che promuove la teoria di genere, estranea ai valori cristiani e umani", e che "sarebbe devastante per la famiglia, il rinnovo demografico della nazione e per l'educazione delle future generazioni". L'arcivescovo di Zara e presidente della Hbk, Zelimir Puljic, ha paragonato la teoria gender al "positivismo, liberalismo, capitalismo e marxismo, tutte ideologie contrarie ai fondamentali valori cristiani". Il dibattito parlamentare sulla Convenzione è previsto per oggi, mentre domani, o al più tardi venerdì, è atteso il voto.

La ratifica appare scontata dato che a favore si sono espressi i partiti della maggioranza, in primo luogo l'Unione democratica croata (Hdz) del premier conservatore Andrej Plenkovic e le opposizioni di sinistra. Comunque l'appoggio al documento ha creato non pochi malumori tre le file dell'ala destra dell'Hdz e attacchi al premier da parte di potenti esponenti dello stesso Hdz e forze finora ad esso leali. E anche la coalizione governativa, che si regge su una esile maggioranza di due o tre parlamentari, ha perso oggi un voto. L'unico deputato del piccolo partito clericale Hrast, Hrvoje Zekaonovic, accesso oppositore del concetto di genere, ha reso noto di aver abbandonato la maggioranza che sostiene il premier Plenkovic.

(ANSAmed).

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