Oltre alla Brexit, la presidenza semestrale di Zagabria sarà incentrata anche sulla stesura del novo piano finanziario quinquennale della Ue e sull'allargamento ai Paesi dei Balcani occidentali. Ed è proprio l'uscita del Regno Unito dall'Unione che ha aperto la possibilità alla Croazia di assumerne la presidenza di turno nel gennaio del 2020, per quando, secondo un piano predisposto molti anni fa, era invece prevista la presidenza di Londra. Il primo semestre del 2020 sarà un periodo molto intenso e delicato dato che, oltre all'adattamento alla Brexit, si dovrà attendere anche il completamento della nuova struttura della Commissione e di molte altre istituzioni di Bruxelles dopo le elezioni europee previste per il maggio del 2019.
Il governo ha deciso per il modello di presidenza detto "bruxellese" e la maggior parte delle riunioni si terranno nella sede dell'Ue, mentre in Croazia saranno organizzati gli incontri informali, decine di conferenze e un vertice. Zagabria ha stimato a circa 70 milioni di euro i costi della presidenza croata. (ANSAmed).