La regione settentrionale siriana attorno ad Aleppo "sarà presto liberata", ha detto oggi Haytham al Maleh, noto oppositore incaricato oggi al Cairo, da un gruppo di altri oppositori, di formare un "governo di transizione nazionale".
In una conferenza stampa trasmessa in diretta tv, Maleh ha detto che "il governo transitorio" sarà formato "consultando tutte le forze dell'opposizione siriana" per "evitare un vuoto di potere politico e amministrativo" in Siria. Maleh, vicino ad ambienti sunniti conservatori, ha assicurato che "il governo transitorio sarà formato da membri lontani da appartenenze politiche" e che lavorerà per "uno Stato civile, non teocratico né militare".
Sul terreno quella di oggi e' pero' stata un'altra giornata di violenti combattimenti ad Aleppo, prima città del Paese nel nord e capitale economica della Siria, da giorni al centro della controffensiva delle forze governative. Secondo un inviato della tv al Jazira, entrato in citta' insieme ai ribelli, questi controllano il 60% per cento di Aleppo. E almeno 40 poliziotti siriani sono stati uccisi nella parte sud della citta', ha riferito l'Osservatorio siriano dei diritti dell'uomo.
Fonti degli apparati di sicurezza di Damasco hanno da parte loro riferito che ''feroci'' scontro sono avvenuti nei pressi di piazza Saadallah Jabri, in occasione di un vasto attacco dei ribelli contro postazioni governative. Le fonti, che preferiscono mantenere l'anonimato, affermano che "400 terroristi" sono stati uccisi e che 150 di loro sono stati arrestati. L'assalto è stato lanciato contro il palazzo del governatorato e le sedi del tribunale militare e del partito Baath. Il quotidiano filo-governativo al Watan di Damasco afferma che un cecchino libico è stato individuato sul tetto di un edificio ed é stato arrestato.
Fonti della sicurezza rivelano inoltre che un tunnel sotterraneo scavato dai ribelli, che congiungeva due quartieri di Aleppo è stato scoperto oggi dalle forze governative: la galleria collegava la moschea Kisani, nel centro di Aleppo, con una sala per banchetti di nozze a Salah ad Din, quartiere nella periferia sud-occidentale, roccaforte dei ribelli e pesantemente bombardato dall'artiglieria governativa.
Quanto ai residenti di Aleppo che non hanno potuto lasciare la citta', migliaia di loro, ''terrorizzati'', cercano riparo ''in scuole, moschee ed edifici pubblici", ha riferito a Ginevra l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) Violenti combattimenti anche a Damasco. L'intera cintura dei sobborghi attorno alla capitale, hanno riferito testimoni oculari all'Ansa, è stata teatro di intensi combattimenti tra ribelli e governativi e presa di mira dall'artiglieria del regime.
Scontri tra ribelli dell'Esercito libero (Esl) e governativi sono inoltre riesplosi stamani nel campo profughi palestinese di Yarmuk (sud): i ribelli hanno attaccato un posto di blocco dei lealisti lungo la strada che collega il campo al distretto di Qadam, altra roccaforte dell'Esl. Notizie di violenti anche da Qusdaya, Qatana, Jaramana e Dweila (est) con un numero imprecisato di uccisi. Infine, raid governativi sono stati compiuti ad Harasta (nord), dove sono state rinvenuti depositi di armi dei ribelli.
Il governo siriao ha oggi esplicitamente accusato Turchia, Qatar e Arabia Saudita di sostenere con armi e denaro i "terroristi" che stanno lanciando attacchi contro Damasco e Aleppo. In un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Sana, il ministero degli Esteri fa sapere di aver inviato al segretario generale dell'Onu Ban ki-moon due lettere formali in cui si denuncia il "comportamento criminale" dei tre Paesi, che sostengono "i terroristi" e che, a loro volta, "uccidono i civili e distruggono le proprietà pubbliche e private".
(ANSAmed).