Commentando l'assalto di ieri, attribuito a cellule jihadiste, contro una caserma della guardia di frontiera egiziana (16 agenti uccisi) lo sceicco ha detto che da tempo fonti beduine avevano avvertito l'esercito del Cairo del rischio crescente.
"Ma nessuno ci ha ascoltato", ha deplorato. Adesso il pericolo ha raggiunto un tale livello da far temere - a suo parere - che l'esercito israeliano occupi una fascia del Sinai settentrionale: in particolare gli accessi di el-Arish.
Ieri il portavoce militare israeliano aveva sostenuto che il Sinai si è trasformato in una "grande serra in cui fiorisce il terrorismo internazionale". Oggi Israele ha restituito all'Egitto i corpi di sei componenti del commando, abbattuti dopo che erano sconfinati in territorio israeliano dal Sinai a bordo di un blindato sottratto nel sanguinoso raid contro un posto di frontiera egiziano. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana.
Finora si era parlato di cinque miliziani uccisi in Israele e di altri tre morti sul territorio egiziano. Le forze armate del Cairo hanno reso noto ieri che il commando era composto da 35 uomini. (ANSA).