I partecipanti al summit, convocato su iniziativa del re saudita Abdullah, sono convenuti della "necessità di mettere fine immediatamente agli atti di violenza in Siria e di sospendere il paese dall'Oic", si legge nel documento finale, in cui i 57 esprimono "profonda preoccupazione per i massacri e atti inumani subiti dal popolo siriano".
Parlando con i giornalisti al termine del vertice, il segretario generale dell'Oic, Ekmeleddin Ihsanoglu, ha detto che con la sospensione della Siria "il mondo islamico ha voluto mandare un forte messaggio alla comunità internazionale", cioè che "non può più accettare un regime che massacra il suo popolo usando aerei, blindati e artiglieria pesante", secondo Arab News. Il mondo islamico, ha proseguito Ihsanoglu, "sostiene una soluzione pacifica, non vuole più spargimento di sangue e non vuole che la crisi degeneri in un conflitto religioso che rischierebbe di allargarsi" alla regione.
Per ciò l'Organizzazione islamica invita il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad "assumere pienamente le sue responsabilità fermando le violenze in Siria e cercando una soluzione pacifica e durevole della crisi".(ANSAmed).