(di Danila Clegg)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 27 NOV - Si apre oggi la giornata delle
marce al Cairo contro il decreto del presidente Mohamed Morsi
che ha reso inappellabili le sue decisioni, con il capo dello
Stato che ha fatto ieri un tentativo in extremis per
disinnescare la miccia accesa col suo provvedimento: dopo un
incontro con i vertici della magistratura, ha annunciato in
serata di aver accettato una soluzione di compromesso, che
limita l'inappellabilità alle sole questioni di sovranità. La
Casa Bianca ha tuttavia espresso le sue preoccupazioni,
esortando le parti alla calma. E ricordando che Morsi ha svolto
un ruolo "davvero importante" per la tregua a Gaza, Washington
ha però sottolineato che "questo è un aspetto che deve essere
separato" dalle questioni interne dell'Egitto. All'indomani
dell'uccisione di un giovane attivista dei Fratelli musulmani a
Damanhour, nella regione del delta, la piazza ieri è rimasta
tranquilla, quasi a prepararsi per la grande giornata di oggi,
quando sono annunciate almeno tre marce dell'opposizione da
diversi quartieri del Cairo, che confluiranno a piazza Tahrir
per dire no al decreto presidenziale. Il compromesso di ieri
avrà probabilmente rasserenato i giudici, ma difficilmente la
piazza accetterà questa soluzione. Per oggi, nelle stesse ore
dei cortei dell'opposizione, i Fratelli musulmani avevano
convocato un'altra manifestazione di sostenitori del presidente.
Inizialmente si doveva tenere a poche centinaia di metri da
piazza Tahrir. Poi gli organizzatori l'avevano spostata
all'università del Cairo, per evitare scontri con gli
oppositori. In serata però gli islamici hanno annunciato di aver
rinviato la loro iniziativa: troppo elevato il rischio di
violenze.
La magistratura intanto ha fatto sapere che il tribunale
amministrativo comincerà il 4 dicembre ad esaminare le decine di
ricorsi presentati contro il decreto Morsi. Ieri la via d'uscita
alla crisi tra il presidente e i giudici è stata invidivuata
grazie alla mediazione del ministro della giustizia Mahmoud
Mekki: una aggiunta alla contestata dichiarazione del
presidente, per precisare che l'inappellabilità delle decisioni
del capo dello Stato si applica solo alle questioni riguardanti
la sovranità. A non credere molto nella possibilità che i
tentativi di Morsi riescano a scongiurare le marce è
l'ambasciata Usa, da giorni al centro di sassaiole e lanci di
lacrimogeni, che ha deciso di chiudere i battenti oggi per i
servizi al pubblico. Anche gran parte delle scuole al Cairo
chiuderanno e la stessa università della capitale ha fatto
sapere agli studenti che possono rimanere a casa.(ANSAmed).