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Egitto: Natale copto, trionfo per Sissi in Messa Cattedrale

Applausi a nome capo forze armate possibile candidato presidente

07 gennaio, 13:53

(ANSAmed) - ROMA, 7 GEN - Quasi un trionfo per il capo delle forze armate Abdel Fattah el Sissi alla messa per il Natale copto nella cattedrale di Abbassiya al Cairo: il ministro della Difesa e uomo forte del nuovo corso, pur assente per motivi si sicurezza, eè stato infatti lungamente applaudito quando Pope Tawadros II lo ha citato tra le personalità che hanno espresso i loro auguri ai cristiani che celebrano oggi la festività. Lo riferisce in un lungo articolo Al Ahram online, rilevando come proprio i cristiani siano fra i più convinti sostenitori dell'uomo forte dell'esercito che, il 3 luglio scorso, ha destituito il presidente islamista Mohammed Morsi, e che molti vorrebbero ora candidato per le prossime presidenziali. Il secondo applauso più lungo è scattato quando il patriarca ha fatto il nome del presidente Adli Mansour, che proprio ieri si era recato in visita nella cattedrale: un evento molto raro, precisa il giornale governativo, da quando il presidente Gamal Abdel-Nasser partecipò all'inaugurazione dello stesso luogo di culto negli anni '60. Lunghi tributi anche per l'ex segretario generale della Lega Araba Amr Mussa - a capo del comitato che ha redatto la nuova Costituzione, che sarà votata nel referendum del 14 e 15 gennaio - e per il Grand Imam di Al Azhar, Ahmed el Tayyeb: "se tutti i musulmani avessero la spiritualità di questo grande uomo - ha spiegato al giornale un avvocato in pensione - alle nostre vite di copti in questo Paese sarebbero risparmiate molte delle discriminazioni che subiamo da anni". Alle presidenziali del 2012 lo stesso avvocato (di cui viene citato solo il nome proprio, Ahmed) aveva votato proprio Moussa, ma ''ora è il momento di el Sissi - sottolinea -. Abbiamo bisogno di un militare forte perchè siamo in guerra con il terrorismo". Un'affermazione in linea con la grande popolarità del ministro della Difesa tra i cristiani, nonostante questi abbiano subito proprio durante il lungo periodo di governo dei militari, nell'ottobre 2011, il cosiddetto massacro di Maspero, quando tra quanti protestavano davanti alla tv pubblica contro gli attacchi alle chiese vi furono una trentina di vittime. Il patriarcato copto ha pubblicamente sostenuto fin dal primo giorno, insieme ad el Tayyeb, la scelta di el Sisi di destituire Morsi sull'onda delle proteste di piazza del 30 giugno contro il presidente dei Fratelli Musulmani. E nelle settimane successive i copti ne pagarono un alto prezzo, subendo dagli islamisti attacchi a decine di chiese ed a centinaia di proprietà in tutto il Paese.

In occasione del Natale copto, la Cattedrale era difesa da imponenti misure di sicurezza, misure estese anche alle altre chiese per timori di attacchi terroristici islamisti. (ANSAmed).

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