Sono oltre 160.000 gli agenti di polizia e quelli della sicurezza, coadiuvati dalle unità dell'Esercito, chiamati a garantire la sicurezza nei seggi, oltre 30.000 in tutto il Paese.
Tuttavia, scontri tra pro-Morsi e polizia si segnalano in diverse citta' egiziane, un'ora dopo l'apertura dei seggi per il referendum costituzionale.
Ad Alessandria, Beni Suef e nell'Alto Egitto (sud) gli agenti hanno sparato lacrimogeni per disperdere i dimostranti che tentavano di impedire l'accesso ai seggi. Il ministro dell'Interno, Mohamed Ibrahim, ha messo in guardia gli oppositori che intendono boicottare il voto e impedire l'affluenza: "Saranno trattati con durezza e fermezza", ha detto ieri in tarda serata.
I militari saranno dispiegati di fronte ai seggi, e verrà impedito "a qualsiasi veicolo di parcheggiare nelle vicinanze", nel timore di attentati e di autobomba.
Il sì appare scontato, nonostante la stampa governativa riferisca che solo il 15% dei residenti all'estero abbia partecipato alla consultazione. La soglia 'minima' per rivendicare un successo da parte del governo ad interim è quella del 33%, la percentuale di elettori che nel 2012 ha approvato la Costituzione voluta dal deposto presidente Morsi.