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Cinema: Egitto, Festival Luxor punta su spirito rivoluzione

Film apertura di Amr Salama su discriminazioni religiose

20 gennaio, 11:49

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - LUXOR, 20 GEN - Una scuola pubblica maschile, studenti di ogni ceto, un'annosa questione: la discriminazione tra cristiani e musulmani nell'Egitto pre e post rivoluzionario.

E' con l'anteprima nazionale di Excuse my French, di Amr Salama che si è aperta ieri sera a Luxor la seconda edizione del Festival del Cinema egiziano ed europeo, manifestazione che fino al 25 gennaio presenterà 62 pellicole - tra corti e film - provenienti da 19 Paesi. Per girare il suo terzo lungometraggio, racconta ad ANSAmed Salama, "ho dovuto lottare per ben 4 anni contro la censura dell'era Mubarak. Nessuno voleva si parlasse delle grandi disparità che esistono tra cristiani e musulmani. Era come se il problema non esistesse". Anche oggi, spiega il 31enne - che molti ritengono essere una delle giovani promesse del cinema egiziano - "le cose in tema di parità tra le due grandi confessioni di questo Paese non sono per nulla cambiate. E non cambieranno nemmeno con l'entrata in vigore della nuova Costituzione", da poco approvata per referendum popolare. "Non sarà un pezzo di carta - dice - a garantire la parità tra cristiani e musulmani. Ci vorranno decenni e diverse generazioni per cambiare una mentalità che è profondamente radicata nel Paese". Lui in piazza Tahrir, come tanti altri artisti, c'era dalle prime ore. Alla vigilia del terzo anniversario della rivoluzione del 25 gennaio, si dice "molto deluso". Oggi, rimarca, "le cose non sono andate come ci aspettavamo. E ora nessuno puo' prevedere cosa accadrà. Possiamo soltanto vivere e aspettare per cercare di capire cosa accadrà nel Paese e che modello adotteremo". Il modello di cui parla, è quello iracheno, siriano, libico o tunisino. Anche dal Festival di Luxor, sono molte le voci che si alzano a sostegno del governo e del Paese nel suo lento cammino verso la democratizzazione. "Un evento che si svolge subito dopo il referendum che ha dato un chiaro segnale di dove vuole andare il Paese", ha sottolineato nel suo discorso inaugurale il governatore di Luxor, Tareq Saad Eldeen. "Stiamo lottando contro il terrorismo e abbiamo scelto la strada della democrazia e anche grazie a questo festival, il nostro intento è di avvicinare Egitto ed Europa e dimostrare che gli egiziani amano ancora la pace e la civiltà", ha detto. Con il sostegno del governo, del governatorato, della Commissione europea - che in Egitto sta per stanziare 1,5 milioni di euro in progetti destinati allo sviluppo culturale - la Noon Foundation, ong promotrice del Festival indipendente di Luxor, punta al coinvolgimento dei giovani dell'Alto Egitto, consentendo loro di prendere parte alle proiezioni che da oggi e fino al 25 gennaio avranno luogo in diversi spazi culturali della città e agli incontri con alcuni dei registi presenti. Una scommessa, in una località dove le sale cinematografiche ancora oggi non ci sono e dove le tecnologie per proiettare i film in digitale sono esistono ancora, come racconta il presidente del Festiva, Magda Wassef. "Eppure ci abbiamo scommesso. E' sui giovani che puntiamo. Su questa nouvelle vague nata dalla rivoluzione".(ANSAmed).

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