(ANSAmed) - BRUXELLES, 20 GEN - Blocchi di partenza per la
seconda fase del progetto "Giovani donne come artefici di
occupazione", targato Unione per il Mediterraneo. Tre le new
entry del progetto, che includerà così sette Paesi: Egitto,
Tunisia e Albania, oltre a Marocco, Territori palestinesi,
Giordania e Spagna già coinvolti nella prima fase.
A preparare il lancio è un documento di intesa fra l'Upm e
l'associazione delle organizzazioni delle imprenditrici del
Mediterraneo (AFAEMME). L'accordo, riferisce il sito web di
Enpi (www.enpi-info.eu), è stato firmato dopo l'attuazione della
prima fase fra maggio enovembre 2013, con l'organizzazione di
diciotto giornate delle donne imprenditrici, una serie di
seminari di formazione sulla creazione di nuove attività
economiche, in cooperazione con 32 università, istituti, scuole
e organizzazioni di imprenditrici nazionali. Una particolare
attenzione è stata data al ruolo delle donne come imprenditrici
e creatrici di posti di lavoro, nello sviluppo delle economie
nazionali.
Le giornate dei seminari hanno riunito circa 800 studenti
universitari, con consulenze gratuite su come creare una nuova
attività e motivando i partecipanti a perseguire un futuro da
imprenditori. Un focus specifico è stato dedicato agli aspetti
basilari, dal punto di vista pratico e legale, della creazione
di una nuova impresa, analizzando le idee imprenditoriali
proposte.
Una terza fase del progetto è prevista nel 2015 e includerà
altri Paesi oltre ai sette del 2014: Algeria, Croazia, Libano e
Turchia. Una volta che il progetto sarà completato nel 2015,
saranno 11 in tutto i Paesi coinvolti. (ANSAmed).