Parlando con l'ANSA a margine del convegno "Mediterraneo e migrazioni" organizzato dalla Camera. il politico egiziano - cristiano ed esponente del Partito socialdemocratico - ha sottolineato come "queste persone si siano riorganizzate" coltivando anche "legami" con Al Qaida.
Questi gruppi - ha aggiunto El Kharrat - cercano di "dividere" l'unità delle forze armate egiziane o di "formare essi stessi delle milizie potenti, legate ad Al Qaida".
Quanto sta accadendo al Cairo, ha detto ancora, riflette "la disperazione e la forte volontà di creare un grande caos" da parte di gruppi terroristici. E, ha concluso El Kharrat, "mi dispiace che tutto ciò alimenti l'odio e il risentimento di gran parte degli egiziani verso i Fratelli Musulmani. Ciò non aiuta la democratizzazione, l'integrazione, la riconciliazione".
"C'è un grande rischio legato ad Al Qaida oggi in Egitto - ha concluso - più grande che in passato". (ANSAmed)