(ANSAmed) - ROMA, 23 GEN - La scoperta della tomba del Faraone Senebkay, la scorsa settimana in Egitto, ha conquistato l'attenzione dei media internazionali. E i resti del re 'sconosciuto' potrebbero un giorno essere in mostra al Museo Egizio di Torino: "Abbiamo rapporti eccellenti con i nostri colleghi egiziani e possiamo sicuramente immaginarci di poter collaborare in futuro a un progetto del genere", dice all'ANSA Eleni Vassilika, direttrice del Museo, uno dei più importanti del mondo.
La scoperta della tomba di Senebkay, ribadisce, "è di grandissimo interesse innanzitutto da un punto di vista storico". E' la prima attribuibile a una dinastia regale della città di Abydos che avrebbe regnato intorno al 1650-1600 a.C., la cui "esistenza era stata finora solo ipotizzata. Il ritrovamento perciò apre una finestra su un aspetto del tutto nuovo della storia di quel periodo", sottolinea la signora Vassilika.
E potrebbe essere solo la prima di altre clamorose scoperte: "Secondo il team Usa dell'università di Pennsylvania (che ha coordinato le operazioni di scavo, ndr) vi potrebbero essere un'altra quindicina di tombe regali in questa necropoli.
Possiamo quindi aspettarci nuove importanti scoperte".
La tomba di Senebkay "è stata devastata dagli antichi saccheggiatori, lo scheletro del sovrano è sicuramente un importante documento antropologico, ma degli oggetti funerari (il "corredo") abbiamo solo poveri resti. La tomba però ha ancora scene dipinte, dove si è potuto appunto leggere il nome del re". Quello di incoronazione è "User Ib Ra" (il forte cuore di Ra, ndr), ma nel "Papiro dei re", conservato nel Museo tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Papiro di Torino", è decifrabile solo l'iscrizione "User ... Ra".
In Egitto, val la pena ricordarlo, ci sono anche numerose operazioni di scavo condotte o coordinate da team italiani: quelli delle università di Napoli, Roma, Lecce, Bologna, Pisa, Torino, Siena, a cui si aggiungono le ricerche del centro di egittologia "Francesco Ballerini" e della missione archeologica a Luxor (Mail).
Il Museo di Torino, che spiega la direttrice è al momento "in una fase di trasformazione e ristrutturazione del palazzo che lo ospita", è stato visitato nel 2013 da 540.000 persone. "A marzo 2015 - sottolinea Vassilika - è prevista l'apertura dell'intero palazzo con un allestimento definitivo nonché nuovi impianti, vetrine e un area per ospitare le mostre temporanee".
Solo 12 mesi, e chi ama l'archeologia e l'Antico Egitto potrà visitare un vero e proprio gioiello, che tutto il mondo ci invidia. (ANSAmed).