Al centro del colloquio tra i due responsabili anche la situazione generale del Nord Africa, e in particolare gli sviluppi in Libia, argomenti dibattuti anche nell'incontro tra lo stesso Fahmy e il ministro della Difesa Mario Mauro, incentrati poi sulle misure per il contrasto dell'immigrazione clandestina. Bonino ha ribadito all'Egitto l'invito a partecipare alla Conferenza di Roma sulla Libia auspicando che entro marzo vengano fatti passi in avanti per un dialogo inclusivo tra il governo di Ali Zeidan, le altre forze politiche e le diverse milizie. Che l'Egitto abbia un diverso approccio alla politica internazionale rispetto all'era Morsi lo ha confermato all'ANSA lo stesso Fahmy: ora la diplomazia del Cairo "non è ideologica, ha un approccio funzionale e multilaterale", con la volontà di essere parte integrante della comunità internazionale per "lavorare con essa ed essere responsabile delle proprie posizioni".
Sul fronte politico interno, Fahmy ha rivelato che per sapere se e quando il maresciallo Abdel Fatah Sisi si candiderà alle presidenziali egiziane non occorre aspettare molto: "Vedremo, lo sapremo a breve, all'incirca entro il 18 febbraio", ha detto. Il ministro Bonino ha ricordato, per parte sua, le "preoccupazioni italiane ed europee per un approccio troppo focalizzato sulle questioni di sicurezza che escluda i gruppi dell'opposizione dal processo politico", e incoraggiato Il Cairo "a concentrarsi sulle riforme economiche e finanziarie necessarie, promettendo il contributo italiano alla crescita" con progetti di cooperazione soprattutto nel sociale.(ANSAmed).