(ANSAmed) - IL CAIRO, 28 AGO - L'orrore torna online con un
video su youtube che mostra la decapitazione di quattro egiziani
da parte dei jihadisti di Ansar beit al Maqdis, il gruppo filo
al Qaida che ha dichiarato guerra a Egitto e Israele nel Sinai.
I quattro erano accusati di essere "spie" del Mossad e aver fornito informazioni che hanno portato alla recente uccisione di un leader del gruppo.
Lo sfondo è il deserto del Sinai, i quattro 'condannati' inginocchiati a terra hanno una benda sugli occhi. Alle loro spalle una decina di jihadisti incappucciati e armati di tutto punto, le bandiere di al Qaida e i pickup. Il 'leader' pronuncia la sentenza di condanna, il monito a Israele, "gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata, tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l'inferno".
Inquietante la tempistica dell'episodio: i quattro cadaveri sono stati trovati il 20 agosto, il giorno dopo la pubblicazione del video dell'uccisione di Foley. E non è escluso che i jihadisti del Sinai abbiano girato il filmato proprio il 19.
A tratti poi il video di Ansar beit al Maqdis mostra un montaggio di alta qualità con altre immagini, come quello di Foley. Siamo dunque lontani anni luce dagli ancora 'primitivi' videomessaggi di Osama bin Laden o del suo successore, l'egiziano Ayman al Zawahri.
Ansar beit al Maqdis, ovvero i Partigiani di Gerusalemme, è un gruppo nato sulla scia della rivoluzione egiziana del 2011, protagonista di attacchi e attentati moltiplicatisi esponenzialmente dopo la destituzione di Mohamed Morsi nel 2013.
L'esercito è passato all'offensiva, con centinaia le vittime tra jihadisti, soldati e civili. I 'partigiani' hanno promesso di vendicare le stragi di Raaba e Nahda, e l'uccisione dei propri combattenti. Accusano le autorità del Cairo di "collusione" con Israele, un territorio 'nemico' che Ansar colpisce con i razzi sparati dal Sinai verso la città di Eliat. A gennaio il primo segno dell'escalation, con un attentato kamikake con autobomba contro il quartier generale della polizia. Poi l'attacco contro un bus di turisti sudcoreani a Taba, tre morti e un altro colpo al turismo egiziano. Ora la prima decapitazione 'pubblica' nella storia del Paese.(ANSAmed).
I quattro erano accusati di essere "spie" del Mossad e aver fornito informazioni che hanno portato alla recente uccisione di un leader del gruppo.
Lo sfondo è il deserto del Sinai, i quattro 'condannati' inginocchiati a terra hanno una benda sugli occhi. Alle loro spalle una decina di jihadisti incappucciati e armati di tutto punto, le bandiere di al Qaida e i pickup. Il 'leader' pronuncia la sentenza di condanna, il monito a Israele, "gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata, tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l'inferno".
Inquietante la tempistica dell'episodio: i quattro cadaveri sono stati trovati il 20 agosto, il giorno dopo la pubblicazione del video dell'uccisione di Foley. E non è escluso che i jihadisti del Sinai abbiano girato il filmato proprio il 19.
A tratti poi il video di Ansar beit al Maqdis mostra un montaggio di alta qualità con altre immagini, come quello di Foley. Siamo dunque lontani anni luce dagli ancora 'primitivi' videomessaggi di Osama bin Laden o del suo successore, l'egiziano Ayman al Zawahri.
Ansar beit al Maqdis, ovvero i Partigiani di Gerusalemme, è un gruppo nato sulla scia della rivoluzione egiziana del 2011, protagonista di attacchi e attentati moltiplicatisi esponenzialmente dopo la destituzione di Mohamed Morsi nel 2013.
L'esercito è passato all'offensiva, con centinaia le vittime tra jihadisti, soldati e civili. I 'partigiani' hanno promesso di vendicare le stragi di Raaba e Nahda, e l'uccisione dei propri combattenti. Accusano le autorità del Cairo di "collusione" con Israele, un territorio 'nemico' che Ansar colpisce con i razzi sparati dal Sinai verso la città di Eliat. A gennaio il primo segno dell'escalation, con un attentato kamikake con autobomba contro il quartier generale della polizia. Poi l'attacco contro un bus di turisti sudcoreani a Taba, tre morti e un altro colpo al turismo egiziano. Ora la prima decapitazione 'pubblica' nella storia del Paese.(ANSAmed).
