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Egitto, per l'Italia opportunità rinnovata

Convegno Ansa-Al Ahram, l'analisi di M. Sponzilli (Ice Cairo)

19 ottobre, 16:45

(ANSAmed) - CAIRO, 19 OTT - Sebbene si tratti solo di una suggestione storica, fa piacere il far risalire ad Antonio (o addirittura a Cesare) e Cleopatra il profondo legame che indiscutibilmente lega l'Italia all'Egitto. Tale suggestione piace agli esponenti più colti di questo paese, così intriso di storia e cultura antiche, ma premia l'indiscusso legame profondo che unisce l'Egitto e l'Italia.

La nostra presenza economica è solida e strutturata, importante e variegata. Sono decine le nostre grandi imprese - in sostanza tutte le nostre multinazionali più conosciute - che dimostrano la vitalità del nostro sistema - e sono centinaia le nostre medie e piccole imprese - nei settori tradizionali e innovativi più diversi - che testimoniano l'antica e mai sopita intraprendenza italiana, capace di estrema flessibilità e spesso in grado di leggere prima e meglio di altri gli spartiti dell'evoluzione, confermandosi in grado di intercettare con profitto le nuove opportunità che si schiudono.

La ritrovata stabilità politica ed anche sociale, che il "nuovo corso" impresso dall'elezione del Presidente Sissi sta dando all'Egitto, sembra consentire al paese un ritorno al suo ruolo importante di sicuro riferimento per la Regione - estesa certamente al mondo arabo, ma sempre più propensa ad allargarsi a buona parte del continente africano - sotto prospettive differenti, non ultima, quale hub sia commerciale sia produttivo per tale vasta regione.

Ed è proprio questa l'ottica e l'opportunità che si offre oggi alle nostre imprese. L'Italia vanta in Egitto una presenza importante ed articolata. Intesa SanPaolo possiede una banca ben strutturata e capillarmente diffusa sul territorio; ItalCementi e il Gruppo Caltagirone vantano impianti produttivi di prim'ordine in un comparto che, con l'implementazione di numerosi grandi progetti infrastrutturali, giocherà un ruolo fondamentale negli anni a venire; l'Eni, come la Edison, recita da sempre un ruolo privilegiato nello strategico campo dell'energia; la Pirelli ha dimostrato da anni di saper apprezzare e trarre vantaggio delle opportunità di un mercato che offre una vasta prospettiva domestica ed altrettante possibilità nella Regione; per non parlare delle nostre famose imprese nel comparto dell'impiantistica. Da ultimo, VeronaFiere ha recentemente realizzato un investimento che le consentirà di recitare un ruolo di primo piano in un settore che già lascia intravedere interessanti opportunità di nuovo business. Ma è particolarmente significativa la vitalità delle aziende italiane medie e piccole, in settori che spaziano dalle macchine per conceria alla produzione casearia, dalla fabbricazione di mobili alle macchine per l'imballaggio, dai servizi turistici alla formazione. Non è la celebrazione dell'abusato cliché sul "genio italiano" quanto la dimostrazione concreta della vitalità del nostro sistema e la sua capacità di intercettare le domande del mercato internazionale e di cogliere le opportunità che i nuovi scenari presentano. E queste opportunità in Egitto ci sono! L'Italia, con un interscambio di circa 6 miliardi di euro, è il primo partner commerciale dell'Egitto tra i paesi europei (terzo in assoluto, dopo la Cina e gli Stati Uniti) e, dato ancor più importante e significativo, è il primo paese cliente dell'Egitto, acquistando circa un decimo dell'intero export egiziano.

I dati del primo semestre dell'anno in corso confermano tale performance. L'Italia ha esportato in Egitto - nei primi sei mesi del 2014 - Euro 375 milioni di macchine industriali (pari al 28% del totale), Euro 96 milioni di prodotti chimici (7% del totale), Euro 90 milioni di motori e trasformatori elettrici (6,8% del totale).

Di pari importanza sono le importazioni italiane dall'Egitto.

Nel primo semestre 2014, l'Italia ha importato dall'Egitto Euro 146 milioni di prodotti chimici (11% del totale), Euro 113 milioni di prodotti in metallo (8,5% del totale), Euro 60 milioni di prodotti agricoli (4,5% del totale).

E' questo il positivo contesto di riferimentodi oggi, nel momento in cui l'Egitto imbocca un corso nuovo ed è in procinto di lanciare svariati nuovi progetti infrastrutturali in settori in cui le imprese italiane, da sempre in posizione leader nel mondo, possono giocare un ruolo di primo piano per competenza e capacità, peraltro beneficiando del favorevole quadro dianzi delineato. Guardare, quindi, all'Egitto per il suo mercato interno di notevoli proporzioni, ovvero per farne la piattaforma per una ramificazione in una regione ampia e variegata, è una opportunità in più che si offre alle nostre imprese, opportunità assai più valida ed attraente nel tempo grigio che attraversiamo. (ANSAmed).

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