''Pensiamo che queste operazioni di soccorso creino un fattore di attrazione involontaria, spingendo più migranti a tentare la pericolosa traversata via mare e causando quindi più morti tragiche e inutili'', ha affermato il sottosegretario agli Esteri, Joyce Anelay. Il governo britannico ritiene che il modo più efficace per evitare che rifugiati e migranti tentino queste pericolose traversate sia di concentrare l'attenzione sui Paesi di origine e transito, così come contrastare i trafficanti di persone "che volontariamente mettono vite a rischio ammassando i migranti su barche non idonee alla navigazione'', ha affermato ancora Anelay.
Il ministero degli Interni britannico ha dichiarato al quotidiano Guardian che il governo di Londra per ora non prenderà parte a 'Triton', l'operazione che Frontex avvierà a partire dall'1 novembre nel Canale di Sicilia e nel mare Jonio, e si limiterà a mettere a disposizione un funzionario addetto all'immigrazione. La decisione della Gran Bretagna viene duramente criticata da Amnesty International, che parla di questa come di una ''giornata buia'' e ritiene che la decisione ''verra' giudicata dalla storia come imperdonabile''. La direttrice di Amnesty International nel Regno Unito Kate Allen, citata dal Guardian, ha sottolineato come le operazioni di soccorso della Marina italiana, di cui c'era ''disperato bisogno'', abbiano salvato migliaia di vite e che altri paesi europei dovrebbero intervenire per condividere le responsabilita', e non sottrarsi.
''La vaga prospettiva del soccorso - ha detto ancora Allen - non e' mai stato un incentivo. Sono la guerra, la poverta' e la persecuzione a indurre persone disperate e correre rischi terribili. La Storia giudichera' questa decisione come imperdonabile''. (ANSAmed).