L'esplosione è avvenuta quando un agente ha trovato una busta sospetta e la stava segnalando agli artificieri. Una seconda bomba è stata disinnescata a bordo dello stesso treno. Sabato scorso l'ennesimo ordigo era stato disinnescato sulla stessa linea ferroviaria. Poliziotti del mirino anche a un check point lungo la strada tra Alessandria e Marsa Matruh, nel nordovest dell'Egitto: cinque gli agenti rimasti feriti in un attacco armato. Esplosioni si sono registrate in serata anche al Cairo.
La prima nella stazione della metropolitana di Marje, nel nordest della capitale, dove stava passando l'ultima corsa che porta i pendolari in periferia. Anche qui si sarebbe trattato di un ordigno artigianale, ma non si hanno notizie di eventuali feriti. Poi ancora a Ramadan City, altro quartiere a nord della capitale: qui testimoni e media hanno riferito di aver udito altre tre esplosioni, senza precisarne la natura, che non avrebbero comunque causato vittime. Ordigni artigianali, generalmente di bassa potenza, vengono trovati e disinnescati quasi quotidianamente in diverse località dell'Egitto. Altri vanno a segno ferendo poliziotti o passanti, un militare è morto al Cairo a settembre. Ma è nel nord del Sinai che le forze armate e dell'ordine egiziane subiscono il maggior numero di attacchi, attribuiti ai Fratelli musulmani - dichiarata organizzazione terroristica - o ai jihadisti filo-al Qaida e filo-Isis di Ansar beit al Maqdis. Lo scorso 24 ottobre l'attentato più sanguinoso che ha ucciso almeno 30 militari.
In seguito agli attentati, Israele ha autorizzato l'ingresso nel Sinai di rinforzi militari. In un'ulteriore deroga agli accordi di smilitarizzazione (scaturiti dal trattato di pace fra i due Paesi), Israele acconsente adesso al dislocamento nel Sinai settentrionale di altri due battaglioni egiziani e di elicotteri da combattimento. Lo ha riferito la radio militare.