Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Egitto: condannati a morte altri 188 pro-Morsi

Per strage 11 agenti nel 2013. Onu preoccupata per diritti umani

03 dicembre, 09:37

(di Laurence Figà-Talamanca) (ANSAmed) - IL CAIRO, 3 DIC - Una nuova condannata a morte di massa comminata in Egitto. La Corte d'Assise di Giza ha inflitto la pena capitale a 188 persone, accusate della morte di 11 agenti nell'assalto al commissariato di Kerdasa il 14 agosto 2013. Gli scontri, noti come "il massacro di Kerdasa", scoppiarono nel villaggio alle porte del Cairo, roccaforte dei Fratelli musulmani, nel giorno in cui nella capitale si consumava il sanguinoso sgombero delle piazze di Rabaa e Nahda, dove protestavano i sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi. Secondo i resoconti dell'epoca, il commissariato fu preso d'assalto e danneggiato, e i manifestanti mutilarono il corpo di uno dei poliziotti uccisi. Auto e blindati furono dati alle fiamme. Il verdetto sarà pronunciato il 24 gennaio 2015, dopo il parere segreto e non vincolante del Gran Mufti. Ma intanto è un altro duro colpo inflitto ai sostenitori di Morsi e ai Fratelli musulmani, che lo scorso dicembre sono stati dichiarati organizzazione terroristica dal governo di Abdel Fattah al Sisi, protagonista nel 2013 della deposizione di Morsi e capo delle forze armate durante lo sgombero dei sit-in in cui morirono oltre 700 persone. Lo scorso maggio altri 683 pro-Morsi furono condannati alla pena capitale, condanne finora non eseguite.

La Confraternita, ormai decimata dagli arresti, ha tentato venerdì scorso di richiamare in piazza i propri sostenitori, ma senza successo. Solo alcune centinaia di persone hanno risposto all'appello, in una giornata che ha comunque visto due morti tra le forze dell'ordine e due tra i manifestanti.

La sentenza arriva quando sono ancora vive le proteste per il proscioglimento dell'ex rais Hosni Mubarak e l'assoluzione del suo ministro dell'Interno, Habib el Adly, per la morte di centinaia di manifestanti durante la rivoluzione del 2011. Il procuratore generale, Hisham Barakat, ha ravvisato errori giuridici nella sentenza pronunciata sabato scorso e ieri ha annunciato il ricorso in Cassazione. Anche le manifestazioni di protesta per l'esito del processo sulle accuse più gravi mosse fin qui all'ex "faraone" sono state disperse con il pugno di ferro. La polizia ha sparato colpi d'arma da fuoco e lacrimogeni ad altezza d'uomo tra i manifestanti radunatisi vicino a Tahrir, piazza simbolo della primavera egiziana. Almeno due persone sono morte negli scontri. Il ministero dell'Interno accusa membri dei Fratelli musulmani di aver sparato e ucciso un manifestante.

Oltre 70 persone sono state arrestate per aver violato la legge sulle manifestazioni. L'Alto Commissariato Onu per i diritti umani ha espresso ieri a Ginevra preoccupazione per le violazioni di diritti umani commesse delle forze di sicurezza e la mancanza di garanzie che i responsabili siano chiamati a risponderne. L'Onu ha esortato "tutte le parti" al dialogo e il governo a rilasciare immediatamente tutti coloro che sono stati imprigionati mentre stavano legittimamente esprimendo il loro diritto di riunirsi in modo pacifico".(ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati