La Confraternita, ormai decimata dagli arresti, ha tentato venerdì scorso di richiamare in piazza i propri sostenitori, ma senza successo. Solo alcune centinaia di persone hanno risposto all'appello, in una giornata che ha comunque visto due morti tra le forze dell'ordine e due tra i manifestanti.
La sentenza arriva quando sono ancora vive le proteste per il proscioglimento dell'ex rais Hosni Mubarak e l'assoluzione del suo ministro dell'Interno, Habib el Adly, per la morte di centinaia di manifestanti durante la rivoluzione del 2011. Il procuratore generale, Hisham Barakat, ha ravvisato errori giuridici nella sentenza pronunciata sabato scorso e ieri ha annunciato il ricorso in Cassazione. Anche le manifestazioni di protesta per l'esito del processo sulle accuse più gravi mosse fin qui all'ex "faraone" sono state disperse con il pugno di ferro. La polizia ha sparato colpi d'arma da fuoco e lacrimogeni ad altezza d'uomo tra i manifestanti radunatisi vicino a Tahrir, piazza simbolo della primavera egiziana. Almeno due persone sono morte negli scontri. Il ministero dell'Interno accusa membri dei Fratelli musulmani di aver sparato e ucciso un manifestante.
Oltre 70 persone sono state arrestate per aver violato la legge sulle manifestazioni. L'Alto Commissariato Onu per i diritti umani ha espresso ieri a Ginevra preoccupazione per le violazioni di diritti umani commesse delle forze di sicurezza e la mancanza di garanzie che i responsabili siano chiamati a risponderne. L'Onu ha esortato "tutte le parti" al dialogo e il governo a rilasciare immediatamente tutti coloro che sono stati imprigionati mentre stavano legittimamente esprimendo il loro diritto di riunirsi in modo pacifico".(ANSAmed).