(di Paola Del Vecchio) (ANSAmed) - MADRID, 31 MAR - La passione
dei faraoni egiziani per gli animali, le cui immagini erano
utilizzate per raffigurare divinità, ma anche per la vigilanza,
il trasporto, per decorazione o negli amuleti e, naturalmente,
nei sarcofagi. Dopo Parigi, la grande mostra 'Animali e faraoni,
il regno animale nell'antico Egitto' arriva a Madrid, al
CaixaForum, organizzata dal Museo del Louvre in collaborazione
con la Fondazione La Caixa.
Inaugurata oggi, fino al prossimo 23 agosto propone 430
pezzi, in gran parte restaurati per l'occasione, testimonianze
delle molteplici e onnipresenti rappresentazioni della fauna
nelle produzioni artistiche dell'antico Egitto. Sfingi, statue,
alcune di grandi dimensioni, coppe e vasi, acquarelli e pitture
murali, mobili, tavoli, gioielli, cofanetti e amuleti o
sarcofagi, in gran parte provenienti dal Museo del Louvre, uno
dei maggiori scrigni della cultura egiziana al mondo grazie alle
campagne napoleoniche, ma anche dai musei catalani di
Montserrat, dai musei Egizio e di Scienze Naturali di
Barcellona, dal museo Nazionale di Scienze Naturali Csic di
Madrid, e dalla Bibliotheque Centrale des Mosees Nationaux di
Parigi.
Fra le opere in mostra distacca quella che chiude il percorso
espositivo, un gruppo scultoreo di babbuini che costituiva la
base di un obelisco del tempio di Luxor; ma anche statue della
Sfinge reale nota come Acoris o Leone. E perfino 14 mummie di
animali poiché, data l'importanza che avevano nei rituali
funerari, erano imbalsamati seguendo tre diverse tecniche di
mummificazione animale. Dalle analisi è emerso che all'interno
contengono in gran parte animali interi o almeno ossa o piume,
come nel caso della mummia dell'ibis.
Considerati manifestazioni divine sulla terra, gli animali erano
non solo adorati, ma un elemento ricorrente del linguaggio
codificato, scritto o rappresentato, eretto a pilastro del
pensiero religioso della civiltà egiziana. Oltreché fonte
infinita di ispirazione e origine di una vastissima e varia
produzione artistica.
L'itinerario espositivo, strutturato in nove ambiti, ripercorre
i vincoli tra le persone e gli animali, che furono compagni,
mezzi di trasporto, rappresentazione divina, sia nella vita
quotidiana come nei riti funerari, religiosi e civili degli
egiziani.(ANSAmed).