L'opera che il ricercatore dell'Università 'Kore' di Enna e direttore della missione archeologica italiana in Egitto ha messo in dubbio è le 'Oche di Meidum', un frammento di intonaco conservato al Museo Egizio del Cairo e considerato la Gioconda dell'arte egizia. Con un articolo pubblicato questo mese dal 'Giornale dell'Arte', Tiradritti ha individuato una serie di "anomalie" che "mettono in serio dubbio l'autenticità" delle sei 'Oche di Meidum' e rendono assai verosimile l'ipotesi che il dipinto sia il risultato di una contraffazione di epoca moderna". I dubbi dello studioso si appuntano fra l'altro sul genere di oche riprodotte nel monumento funerario del XXVI secolo a.C. da cui l'intonaco fu asportato in Egitto ma che sono diffuse solo a latitudini molto elevate. Vi sono poi incongruenze sulla "tonalità dei colori", sul tipo della loro stesura "possibile soltanto con l'utilizzo di pennelli moderni" e sull' "eccessiva sproporzione" tra le oche. Tiradritti spiega le anomalie attribuendo il dipinto non ad un genio di 4.500 anni fa ma a un egittologo e pittore ottocentesco, Luigi Vassalli, cui un resoconto attribuisce l'asportazione dell'intonaco dipinto: "Rimane da capire se Vassalli si sia limitato a ridipingere e completare un soggetto preesistente, come era in uso nell'Ottocento e come lui stesso ha fatto su altre opere del Cairo, oppure se abbia eseguito un'opera del tutto nuova, cosa che io ritengo assolutamente più probabile", ha scritto l'egittologo.
La demolizione di quello che lo stesso Tiradritti ricorda essere "uno dei capolavori dell'arte egizia più famosi" ha avuto risalto sui media egiziani come il sito dell'autorevole e diffuso quotidiano Al Ahram. Sull'agenzia ufficiale Mena già il 2 aprile il direttore del Museo egizio, Mahmoud Alhalwagi, ha annunciato che attraverso "il più moderno know-how saremo in grado di determinare l'età" dell'opera. Un archeologo egiziano, Ahmed Saleh, è stato incaricato di formare un "comitato archeologico di alto livello" per esaminare la denuncia di Tiradritti, aggiunge la Mena. (ANSAmed).