''Stiamo rivedendo tutte le normative per facilitare l'afflusso di capitali'', assicura Abdel Nour. E' vero, ammette, ''la nostra burocrazia è ancora molto pesante e le leggi sono troppe.
I problemi restano soprattutto il deficit di bilancio e l'enorme debito pubblico, oltre che l'emergenza occupazionale. L'Egitto ''si muove ancora lentamente'', rimarca. E lente sembrano essere le ricadute concrete del vertice economico di Sharm El Sheikh (13-15 marzo), considerato da alcuni media locali più una vetrina che altro. ''In quell'occasione - spiega Abdel Nour - molti Paesi ci hanno supportato sul piano politico e economico''. Dalla conferenza internazionale sul mar Rosso, le autorità egiziane hanno riportato a casa un 'tesoro' da 60 miliardi di dollari, tra investimenti diretti e prestiti agevolati. Molte le intese siglate, poche però quelle vincolanti. ''E' tempo che questi investimenti si materializzino'', replica il ministro. ''Di qui a due anni i risultati dovrebbero vedersi, soprattutto nei settori dell'energia elettrica, del petrolio e del gas e anche dell'industria''. Alle imprese presenti in sala - tra cui Fincantieri, Edison e Enel Green Power - dice: ''abbiamo bisogno del vostro supporto, di scambiare idee e esperienze con voi''. Resta positiva la percezione sul dopo Sharm anche dal lato italiano. ''Il vertice - commenta il presidente dell'Ice, Riccardo Monti - ha dato un grande segnale di ripartenza del Paese''. Questi, ''sono mesi di attività intensa per la cooperazione bilaterale fra Italia ed Egitto''.
Complessivamente, al termine della tre giorni di marzo, l'Italia ha 'strappato' contratti per un valore di circa 7,5 miliardi di dollari, nei settori classici delle infrastrutture e energetico - rinnovabili e non - e dei trasporti. Adesso, fa sapere Monti, ''vorremmo sviluppare il discorso nel settore della pesca e rafforzare la nostra presenza in quello turistico''. Una spinta potrebbe arrivare se i contatti con la Grimaldi per l'apertura di una linea di collegamento tra Civitavecchia e Alessandria dovessero concretizzarsi, conclude, il presidente dell'agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Per quest'anno, ricorda il ministro Abdel Nour, ''la crescita dell'economia egiziana dovrebbe attestarsi al 4,2%, in linea con le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale''. Eppure gli occhi degli investitori restano però puntati sull'evoluzione politica del Paese e sulle elezioni parlamentari che secondo quanto anticipa Abdel Nour si dovrebbero tenere entro settembre.
Oggi pomeriggio il ministro egiziano sarà a Milano dove incontrerà le imprese lombarde e visiterà l'Expo. (ANSAmed).