L'attentatore suicida di Luxor ricoperto da un telo
(di Rodolfo Calò) IL CAIRO - Strage terroristica sventata a Luxor, una delle maggiori mete turistiche egiziane: un commando kamikaze è stato bloccato in tempo, ma dopo l'attacco che ha ucciso due poliziotti sulla via delle piramidi al Cairo una settimana fa si teme ora che il terrorismo islamico sia tornato a prendere di mira il turismo, un pilastro dell'economia dell'Egitto di Abdel Fattah Al Sisi.
L'obiettivo dell'attacco, come confermato da un comunicato del ministero dell'Interno egiziano, era un "bus di turisti vicino al tempio di Karnak", una delle mete più famose e visitate dell'Egitto, con milioni di turisti attratti anche dai vicini siti archeologici della Valle dei Re, a circa 670 km a sud del Cairo. Tre terroristi con armi da fuoco ed esplosivi hanno tentato di superare uno sbarramento a protezione del tempio ma le forze di sicurezza sono intervenute: due sono stati uccisi, di cui uno "a seguito dell'esplosione di un ordigno in suo possesso" e un terzo è stato ferito alla testa. Un testimone oculare citato da un autorevole sito ha invece parlato di un kamikaze che si è "fatto esplodere", scatenando lo scontro a fuoco.
Non vi sono stati feriti fra i turisti, ha annunciato il ministero. Il dicastero della Salute ha segnalato però cinque feriti: tre civili egiziani e due poliziotti. Il ministero dell'Interno ha riferito che, oltre ad armi, sono stati rinvenuti anche "ordigni", segno che i terroristi cercavano la strage. L'attacco è stato portato nel parcheggio "a 700 metri dalla porta del tempio", ha sostenuto la Direzione generale delle antichità di Luxor. Sisi ha convocato il ministro dell'Interno, Magdy Abdel Ghaffar: oltre ad elogiare l'intervento della polizia che ha salvato i turisti, il presidente ha chiesto un rafforzamento delle misure di sicurezza nelle località turistiche.
L'azione ancora nel tardo pomeriggio non era stata rivendicata e non è chiaro quale segmento della galassia terroristica egiziana sia entrata in azione nel primo attacco a Luxor dopo quello da 62 morti (di cui 58 turisti stranieri) del 1997, uno dei vari attentati con decine di vittime che ha colpito l'Egitto fra gli anni Novanta e Duemila (il più sanguinoso fu quello di Sharm el Sheikh del luglio 2005 con 88 morti, tra cui sei italiani). Proprio una settimana fa terroristi su una moto avevano ucciso due poliziotti nei pressi delle Piramidi di Giza al Cairo, lasciando temere che il terrorismo voglia tornare a colpire il turismo, l'attività più importante del settore terziario egiziano e fonte di un quinto della valuta pregiata che entra nel paese. Le due rivoluzioni del 2011 e 2013 hanno fatto crollare di un terzo, a 9,4 milioni l'anno scorso, gli arrivi di turisti in Egitto, segnalati però in ripresa del 7% nel primo trimestre 2015.
Dalla cacciata dal potere dei Fratelli musulmani nel 2013 ad opera proprio di Sisi, all'epoca capo delle Forze armate, l'Egitto è alle prese col terrorismo soprattutto nel Sinai settentrionale ma anche in varie città.
