(ANSAmed) - IL CAIRO, 31 AGO - "E' la più importante scoperta
mai effettuata in Egitto dal 1967". Non ha dubbi l'economista
Ahmed Abul Wafa, giornalista economico dell'agenzia di stampa
egiziana Mena. "La scoperta permetterà la riapertura di molte
imprese in Egitto che negli anni passati si sono trovate a
chiudere i battenti", ha sottolineato l'esperto, aggiungendo che
tutto ciò "ridarà fiato alla nostra industria". L'Egitto, in
altre parole "sarà in grado di cessare le importazioni di gas
dall'estero almeno per i prossimi 10 anni" e tutto ciò avrà
"enormi ricadute in termini economici, in quanto i guadagni
ricavati dallo sfruttamento del gas potranno essere dirottati
per sviluppare le regioni povere dell'Alto Egitto". Inoltre il
nostro Paese "sarà anche in grado di risanare il debito nei
confronti delle compagnie straniere e ridare fiducia al nostro
governo".
Wafa ha poi tranquillizzato sulla sicurezza: "non c'è alcun
pericolo terrorista a riguardo. I terroristi infatti non
possiedono mezzi sofisticati per attaccare l'area e poi l'Eni è
una compagnia gigante in grado di rendere sicure tutte le sue
installazioni".
Khaled Abu Bakr, presidente di una compagnia di energia araba
al giornale online el Watam ha aggiunto che il nuovo giacimento
di gas "cambierà completamente gli assetti geopolitici
dell'Egitto, favorendo i bisogni del suo mercato ed attirando
investimenti considerevoli. L'Egitto sarà così spinto ad
esportare gas ai grandi Paesi industrializzati, come il
Giappone, aprendosi a nuovi mercati". (ANSAmed).