(di Cristiana Missori)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 12 NOV - ''L'Egitto è un Paese di pace
e si risolleverà''. A lanciare il messaggio, ieri sera dal palco
del teatro dell'Opera House, nel corso della cerimonia di
apertura della 37esima edizione del Festival del Cinema del
Cairo, c'erano molti artisti - in primo luogo egiziani - e una
madrina d'eccezione, Claudia Cardinale, ma c'erano anche le
istituzioni, a cominciare dal ministro della Cultura, Helmy
El-Namnam. E' grazie alla cultura e alla giustizia, ha detto
El-Namnam, ''che l'Egitto supererà questo momento di grande
difficoltà''. ''L'arte e la creatività possono battere la
cultura dell'odio e della morte propugnate dal terrorismo''. Una
speranza, o forse una certezza, ma quel che è sicuro è che anche
con questo festival, considerato da sempre tra le manifestazioni
culturali fra le più importanti della regione, l'Egitto dimostra
di non volere abbassare la testa in un momento in cui è sotto la
morsa del terrorismo e sotto attacco mediatico, dopo l'ultima
tragedia in ordine di tempo che ha coinvolto l'aereo russo
schiantatosi nel Sinai.
''Abbiamo fatto del nostro meglio - commenta all'ANSA il
direttore artistico Youssef Rizkallah a margine della kermesse -
per portare pellicole il più originali possibile, malgrado il
budget ridotto''. E così il cartellone che fino al 20 novembre
prossimo proporrà la rassegna, prevede circa un centinaio di
film - di cui 16 in concorso ufficiale - provenienti da ben 64
Paesi. Dall'Algeria al Marocco, dalla Palestina alla Tunisia,
dalla Turchia agli Emirati Arabi Uniti, dalla Siria allo Yemen,
dal Bahrein alla Bosnia, dal Montenegro all'Italia. Un'Italia
protagonista già dalla serata di apertura, con il Premio
speciale 'Faten Hamama' - riconoscimento che ogni anno viene
attribuito a una personalità della settima arte egiziana o
straniera - assegnato all'attrice italiana e al grande attore
egiziano, Hussein Fahmy, durante la serata in cui sono stati
ricordati tre mostri sacri della settima arte egiziana - Omar
Sharif, Faten Hamama (che è anche testimonial di questa
edizione) e Nour El Sherif, scomparsi tutti in questo 2015. A
ricordare l'indimenticabile interprete del 'dottor Zhivago' e
quella che fu anche sua compagnia di vita, Faten Hamama, sul
palco c'erano il figlio, Tarek e la figlia della 'signora degli
schermi arabi, Nadia.
Nel Festival presieduto da Magda Wassef sono tante le
anteprime nazionali in tutto 45 pellicole proposte nella sezione
'Festival dei Festival', tra cui il film Palma d'oro all'ultimo
Festival di Cannes, Dheepan di Jacques Audiard e il film di
apertura con Meryl Streep, Dove eravamo rimasti firmato da
Jonathan Demme. La finestra sul cinema italiano - oltre alla
versione restaurata de il Gattopardo di Luchino Visconti e I
giorni dell'amore di Jacques Baratier (in onore di Claudia
Cardinale) proporrà: Cuori affamati di Saverio Constanzo (2014);
La scelta di Michele Placido (2015); Latin Lover di Cristina
Comencini (2015); La Cena di Ivano De Matteo (2014); Non puoi
salvarti da solo di Sergio Catellani (2015). Infine, a
rappresentare il film di Ermanno Olmi Torneranno i prati (2014),
l'attore Claudio Santamaria.
Fra i momenti più rilevanti della kermesse ci saranno poi la
Settimana della Critica (dal 13 al 19 novembre) organizzata dal
Sindacato egiziano dei Critici cinematografici; la sezione
Orizzonti del cinema arabo (dall'11 al 20 novembre) promossa dal
Sindacato degli operatori cinematografici e Cairo Film
Connection, forum che punta a sostenere i registi (anche
stranieri) che realizzano opere legate al mondo arabo (in questo
caso oltre all'Egitto, progetti proposti dal Kuwait-Iraq e
Giordania-Francia). Infine il Festival non dimentica i più
giovani e la formazione con un workshop (dal 14 al 20 ottobre)
destinato ad avvicinare i ragazzi alla cinepresa. (ANSAmed).