(ANSA) - ROMA, 4 FEB - Giallo sulle cause della morte dello
studente friulano Giulio Regeni al Cairo. Il cadavere è stato
trovato in un fosso della periferia della capitale egiziana. Sul
corpo ci sono segni di bruciature di sigaretta, tortura, ferite
da coltello e segni di una "morte lenta", secondo quanto
riferisce il procuratore egiziano alla Associated Press. Ma il
direttore dell'Amministrazione generale delle indagini di Giza
aveva detto che "le indagini preliminari parlano di un incidente
stradale e ha smentito che Regeni "sia stato raggiunto da colpi
di arma da fuoco o sia stato accoltellato". Il ministro degli
estri, Paolo Gentiloni, chiede "verità".
L'ambasciatore egiziano Amr Mostafa Kamal Helmy, convocato oggi
alla Farnesina, "ha espresso a nome del suo Paese profondo
cordoglio per la morte di Regeni e - si legge in una nota - ha
assicurato che l'Egitto fornirà la massima collaborazione per
individuare i responsabili di questo atto criminale".
Il direttore dell'Amministrazione generale delle indagini di
Giza, il generale Khaled Shalabi, ha sostenuto che "non c'è
alcun sospetto crimine dietro la morte del giovane italiano
Giulio Regeni, il cui corpo è stato ritrovato sulla strada
desertica Cairo-Alessandria": lo riporta il sito egiziano
'Youm7'. In dichiarazioni esclusive al sito, il generale "ha
indicato che le indagini preliminari parlano di un incidente
stradale e ha smentito che Regeni "sia stato raggiunto da colpi
di arma da fuoco o sia stato accoltellato".
Un avvocato per la difesa dei diritti umani egiziano, Mohamed
Sobhy, la notte scorsa ha riferito sulla sua pagina Facebook che
il corpo di Giulio Regeni si trovava nell'obitorio di Zeinhom,
nel centro del Cairo, e c'era "un'impressionante dispositivo
della Sicurezza nazionale". Il ministero dell' "Interno si
rifiuta di farmi vedere il corpo" e quindi "non si è sicuri
della presenza di ferite sul suo corpo".