Londra e Berlino hanno intanto deciso di spedire propri soldati in Tunisia per contribuire al controllo della frontiera con la Libia e addestrare militari libici in chiave anti-Isis.
Un'attività che le forze speciali francesi, britanniche e statunitensi già svolgono in Libia, a Bengasi e Misurata, assicurano da giorni numerose fonti, anche occidentali, senza che ci siano conferme ufficiali.
Ma gli occhi sono puntati soprattutto su Tobruk, dove ancora non è stata data luce verde al governo di unità nazionale presieduto da Fayez al Sarraj, al quale si oppongono diversi attori, tra i quali soprattutto il generale Khalifa Haftar, grande protetto dell'Egitto. L'autorevole quotidiano egiziano al Ahram afferma che al Cairo "sono in corso negoziati informali" tra le parti libiche per arrivare a una intesa di mediazione "che porti alla nascita di un consiglio presidenziale guidato da Sarraj, due vicepresidenti e due ministri di Stato affiancati dal ministro della Difesa", in rappresentanza delle istanze regionali e politiche libiche. In questo quadro, afferma il quotidiano, "Haftar resterà a capo dell'Esercito, ma senza incarico nel governo". (ANSAmed).