Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Attivista egiziano Mansour, noi del 25 gennaio non molliamo

Cambiare resta possibile, lotta va avanti dal carcere e dall'estero

04 luglio, 18:56

L'attivista egiziano Abdelrahman Mansour (dal suo profilo facebook) L'attivista egiziano Abdelrahman Mansour (dal suo profilo facebook)

(di Cristiana Missori)  ROMA - Cambiare l'Egitto è ancora possibile, ma non a poco prezzo. ''Dal carcere o dall'estero'' la generazione del 25 gennaio 2011 non si da' per vinta.

A dirlo è Abdelrahman Mansour, attivista egiziano per i diritti umani, in questi giorni a Roma - ospite dell'associazione Arci - dove domani prenderà parte a una conferenza stampa alla Camera dei Deputati insieme a Pia Locatelli, presidente del Comitato della Camera per i diritti umani e Luigi Manconi, presidente Commissione Diritti umani del Senato. In Egitto ''il cambiamento non è impossibile, ma avrà il suo costo'', sostiene il giovane blogger, tra i fondatori di una delle pagine politiche di Fb più cliccate del Medio Oriente, ''We are all Khaled Said'', da cui partì la mobilitazione del 25 gennaio 2011 che portò alla caduta del presidente Mubarak. ''Lo scenario - dice - resta aperto, anche se è impossibile che gli eventi del 25/1 si ripetano, perché la rabbia continua a salire''. Laureato in Comunicazione, insieme ad altri attivisti simbolo quali Wael Ghoneim, come lui stesso ricorda, ''abbiamo iniziato a lavorare con Mohamed El Baradei con cui abbiamo fondato il Partito della Costituzione. Siamo andati avanti fino al 30 giugno 2013, ma dopo i fatti di Rabaa Al Adaweya, con oltre 300 morti e decine di arresti, fra cui quelli di amici come Alaa Abdel Fattah e Ahmed Maher, ho scelto di lasciare l'Egitto per andare negli Stati Uniti'', dove oggi è ricercatore all'Università dell'Illinois. I giovani del 25 gennaio tentano dunque di riformare le proprie fila. Malgrado siano all'estero o in carcere. Accusati da una certa parte dell'intellighenzia egiziana di essersi fatti scippare di mano la rivoluzione dai Fratelli musulmani - gli unici in grado di occupare quel vuoto di potere lasciato dalla caduta dell'apparato del ex Rais Mubarak - non mollano.

''In America e in Europa, vorremmo creare una piattaforma per dare voce agli egiziani all'estero, e stiamo mettendo in piedi una rete di associazioni. Insieme possiamo provare a cambiare le cose''. Eppure, l'Egitto si trova in un momento estremamente difficile: economicamente, politicamente e sotto il profilo della sicurezza. ''Viviamo in un regime dittatoriale, e in un momento molto delicato - ammette - con il terrorismo e la crisi dei profughi. E ne dobbiamo tener conto. Ma il governo strumentalizza la situazione sostenendo che tutto quello che è contro il regime è terrorismo''. I gruppi radicali, prosegue, ''c'erano già sotto Mubarak, in particolare nel Sinai, e con Morsi e Sisi le cose sono peggiorate. Negli ultimi anni il gruppo di Ansar Beit Al Maqdes è andato crescendo''. Il punto è, conclude, ''trovare soluzioni sul piano sociale e economico, per impedire la diffusione del radicalismo''. 

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati