(ANSAmed) - ROMA, 4 LUG - Venduti a un gruppo di egiziani, uccisi e usati per la vendita degli organi: è la tremenda sorte dei migranti che non hanno il denaro necessario a pagare il viaggio verso le coste italiane. A raccontarlo è il primo pentito di una rete criminale che gestisce il traffico dei migranti: "mi è stato raccontato - ha detto agli investigatori della Dda di Palermo che oggi hanno fermato 38 componenti dell'associazione criminale in un'operazione denominata Glauco 3 - che le persone che non possono pagare vengono consegnate a degli egiziani che le uccidono per prelevarne gli organi e rivederli in Egitto per una somma di 15mila dollari. Gli egiziani vengono attrezzati per espiantare l'organo e trasportarlo in borse termiche". Da stamani la Polizia di Stato sta eseguendo in diverse città italiane 38 fermi nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un network criminale transnazionale dedito al traffico di migranti.
Individuata a Roma la centrale delle transazioni finanziarie, in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526.000 euro e 25.000 dollari in contanti, oltre a un libro mastro con nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento.
Nel corso delle indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura organizzativa del network criminale e sono stati individuati ingenti flussi di denaro.
Le indagini hanno permesso di evidenziare diverse modalità utilizzate dal sodalizio per far arrivare i migranti sul territorio nazionale, non solo via mare ma anche tramite falsi ricongiungimenti familiari.
E' emerso, inoltre, che i principali indagati gestivano anche una fiorente attività di traffico internazionale di stupefacente del tipo catha, droga importata dall'Etiopia.
L'indagine della Procura di Palermo, è la prosecuzione dell'inchiesta denominata Glauco che va avanti da tre anni e ha già portato a diverse condanne. In questa terza tranche sono confluite le dichiarazioni del primo pentito di un network criminale del genere: Nuredin Atta Wehabrebi. Atta collabora con la dda di Palermo da un anno e mezzo e ha parlato dei vertici dell'organizzazione criminale, ma soprattutto di come la rete gestiva la permanenza dei profughi. Dall'arrivo in Sicilia al loro trasferimento nel nord Italia e nel nord Europa. (ANSAmed).