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Regeni: Egitto prepara contromisure dopo stop Italia su F16

'Escalation ingiustificata'. L'Espresso su ruolo figlio Al Sisi

07 luglio, 19:08

(ANSAmed) - IL CAIRO, 7 LUG - Il capo della commissione Estera del Parlamento egiziano Mohamed El Oraby ha definito una "escalation ingiustificata" la decisione del Parlamento italiano, di non fornire al Cairo pezzi di ricambio per i caccia F16, in seguito al caso tuttora insoluto della morte del giovane ricercatore friulano Giulio Regeni, dopo aver subito torture.

"Mette in pericolo i rapporti bilaterali", ha detto, precisando che "è noto a tutti il ruolo dell'Egitto nella guerra al terrorismo e indebolirne le capacità avrà un impatto negativo sulla sicurezza dei Paesi europei". El Oraby ha poi suggerito che le "indagini su Regeni siano separate dalle relazioni tra i due Paesi". "Il governo egiziano replichi con misure forti alla decisione del Parlamento italiano sugli F16 presa dietro il pretesto che le indagini sul caso Regeni siano ingiuste e non trasparenti", ha scritto da parte sua su Facebook il noto parlamentare egiziano Mustafa Bakri. "L'Egitto ha dimostrato che il suo governo è innocente, mentre la lobby ostile all'Egitto in Italia ha dato il via ad un'escalation. Adesso si prendano contromisure, abbiamo sopportato abbastanza". Intanto il settimanale l'Espresso annuncia che il figlio del presidente egiziano Abd al Fattah al Sisi, Mahmud, potrebbe avere avuto un ruolo nel caso di Giulio Regeni in quanto ufficiale dei servizi segreti. "Difficile non pensare che il figlio di al Sisi non sia stato a conoscenza degli spostamenti di Regeni ancora prima della sua sparizione", scrivono Brahim Maarad e Marco Pratellesi nel numero in edicola domani, aggiungendo che "alcune segnalazioni anonime arrivate attraverso RegeniLeaks, la piattaforma protetta creata da "l'Espresso" per cercare verità e giustizia sul ricercatore italiano, riferiscono dettagli inquietanti in merito. Per la delicatezza della materia sono ancora al vaglio della redazione".

In un altro servizio sempre sul numero di domani, i due giornalisti esplorano invece l'universo dei 'torturatori di Al Sisi'. "Gli amici più stretti, i generali più fidati e gli alti membri delle forze armate provenienti da intelligence e sicurezza nazionale" che oggi "controllano l'Egitto". (ANSAmed).

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