TUNISI - Si è conclusa con la firma di una dichiarazione finale la riunione a Tunisi dei ministri degli Esteri di Tunisia, Algeria ed Egitto per fare il punto sui risultati raggiunti e i contatti stabiliti dai tre rispettivi paesi con le parti libiche in vista di una soluzione politica globale della crisi nel paese vicino.
La dichiarazione di Tunisi concretizza l'iniziativa diplomatica intrapresa dal presidente Beji Caid Essebsi per trovare un'intesa regionale sulla crisi libica e si articola attorno ad alcuni punti fondamentali che il ministro degli Esteri Khemaies Jhinaoui in conferenza stampa ha sintetizzato in un'azione in grado di "garantire la sovranità della Libia", rifiutando "qualsiasi intervento militare o straniero e sostenendo il dialogo e l'unità delle istituzioni civili libiche, compresa la salvaguardia dell'unità dell'esercito libico, secondo gli accordi politici, unico incaricato per la sicurezza dello Stato e la lotta al terrorismo e immigrazione".
La dichiarazione finale si basa su alcuni punti fondamentali quali condurre i libici di tutte le parti politiche al dialogo, rigettare ogni soluzione militare che possa aggravare ulteriormente la crisi, invitare i protagonisti libici ad un riavvicinamento delle proprie posizioni e implementare l'accordo di Skhirat del dicembre 2015 sotto egida Onu. "I nostri tre ministeri continueranno a coordinare i loro sforzi con le parti libiche per superare gli ostacoli che si frappongono al dialogo", ha precisato Jhinaoui, ribadendo che "questa crisi colpisce tutta la regione".
Il documento congiunto verrà sottoposto all'attenzione delle presidenze tunisina, algerina ed egiziana, prima di essere presentato al prossimo vertice tripartito che si terrà ad Algeri, in data ancora da definire e fornirà la base per intensificare il dialogo dopo le consultazioni tra parti libiche e Nazioni Unite e verrà inoltre notificato ad Onu, Lega araba e Unione africana.