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Egitto: Sidrak,cristiani vanno aiutati a rimanere

Patriarca copto cattolico,sostenerli significa sostenere Paese

06 ottobre, 15:33

(di Cristiana Missori) (ANSA) - ROMA, 6 OTT - ''I cristiani vanno aiutati a rimanere in Egitto''. Vanno ''sostenuti'', come va sostenuto l'intero Paese. ''Perché quando i cristiani vengono attaccati, a essere destabilizzato è l'Egitto intero''. E' questo il senso dell'appello lanciato dal patriarca copto cattolico, Ibrahim Isaac Sidrak, nel corso della conferenza stampa organizzata stamane a Roma da Aiuto alla Chiesa che Soffre, sulla situazione dei cristiani in Egitto dopo i recenti attacchi della domenica delle Palme a Tanta e Alessandria e quello di Minya a maggio scorso.

L'Egitto, sottolinea il prelato sta vivendo ''grandi difficoltà di tipo economico, di pensiero, di strategia, ed è alle prese con la necessità di combattere contro l'ignoranza e il fondamentalismo''. Oltre ai problemi, però, ''dobbiamo riconoscere anche gli sforzi che le autorità egiziane stanno compiendo''. Dopo i recenti attentati subiti dalla comunità copta ortodossa, ''le autorità hanno preso sul serio gli attacchi'', conferma Sidrak. ''Le misure di sicurezza si sono state innalzate, ma queste hanno avuto riflessi anche sulle comunità cristiane. ''Il compito di garantire maggior sicurezza ai fedeli è ricaduto anche su di noi'', fa notare. Più che di persecuzioni delle comunità cristiane, Sidrak preferisce parlare di discriminazione e di un certo odio da parte di alcune correnti fondamentaliste. A dover cambiare, spiega, deve essere innanzitutto ''il pensiero religioso espresso da Al Azhar''. La massima istituzione dell'Islam sunnita, sostiene, ''va aiutata a cambiare''. Al suo interno, dice, esistono alcuni elementi fondamentalisti. Serve poi un ''cambiamento del sistema educativo nelle scuole''. In entrambi i casi, ''spero che la comunità internazionale possa sostenere l'Egitto'' in questo cambiamento. Su di una popolazione di circa 94 milioni di abitanti (104 milioni con la diaspora), ricorda Sidrak, una stima di quanti siano i cristiani nel Paese - copti ortodossi, copti cattolici e protestanti - non viene effettuata per scelta. ''Per paura di creare difficoltà''. I rapporti ecumenici alle comunità cristiane non sono comunque sempre facili. Le famiglie 'miste' - composte da cristiani di vari riti - sono molte. E' da parte di una certa parte del clero copto ortodosso che coltiva ''pensieri del rifiuto dell'altro'' che esiste una certa resistenza. ''Quello che possiamo fare'' per sostenere i cristiani in Egitto, ha detto dal canto suo il presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alfredo Mantovano, ''è dare loro una mano, affinché si rafforzino e restino lì. Se non ci interessa la loro sorte, almeno interessiamoci della nostra, cercando di impedire che il terrorismo arrivi qui''. (ANSAmed).

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