L'ultimo incontro dei tre ministri di Tunisia, Egitto ed Algeria, Khemaies Jhinaoui, Sameh Shokri e Abdelkader Messahel, si era tenuto al Cairo il 15 novembre scorso ed era terminato con un appello alla flessibilità rivolto ai protagonisti libici per trovare una soluzione politica globale alla crisi.
Interpellato sul video trasmesso dalla Cnn alcune settimane fa, nel quale venivano mostrati migranti venduti come schiavi in Libia, il ministro tunisino degli Esteri ha commentato: "Dobbiamo dimostrare la veridicità di quelle immagini", sottolineando come questi atti, se veri, siano opera di criminali, che approfittano dell'instabilità nel Paese, ma non opera del popolo libico.
Jhinaoui ha poi precisato: "Dobbiamo fornire alle autorità libiche i mezzi per combattere questo fenomeno e smettere di confondere il popolo libico con i terroristi e gli autori di azioni spietate e violente".
Il ministro tunisino ha anche annunciato una visita (in data da definirsi) in Tunisia dell'omologo russo, Sergej Lavrov, che ha incontrato recentemente a Roma a margine della terza conferenza Med Dialogues. "Con le nostre controparti russe, si parlerà di come sostenere il lavoro svolto dall'inviato speciale dell'Onu in Libia e dai risultati del vertice di Sochi sulla Siria", ha detto Jhinaoui. (ANSAmed).