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Archeologia: in Egitto incontro delle missioni italiane

Convegno di quelle di Nord-Africa e Vicino Oriente

11 dicembre, 11:59

(ANSAmed) - IL CAIRO, 11 DIC - Rappresentanti delle missioni italiane operanti nei Paesi tra Nord-Africa e Vicino Oriente hanno partecipato a un convegno archeologico svoltosi per tre giorni tra il Cairo ed Alessandria d'Egitto. Lo segnala un testo di presentazione dell'evento.

"Focus tematici" dell'incontro dal titolo "Italian Archaeology in Egypt and MENA Countries" sono stati l'archeologia italiana in Egitto, in Libia e in Turchia.

Si tratta di Paesi nei quali le missioni archeologiche sono presenti da lungo tempo con risultati apprezzati in ambiente internazionale, sia per l'importanza delle scoperte, sia per l'impegno nella conservazione e nella valorizzazione.

Organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura - Centro Archeologico Italiano (IIC - CAI), il convegno ha stilato un "documento programmatico" che punta ad essere "espressione comune delle missioni archeologiche" partecipanti.

I temi affrontati nell'incontro svoltosi tra giovedì e sabato sono stati innanzitutto la tradizione archeologica italiana e la capacità innovativa delle missioni italiane.

Altri argomenti sono stati l'archeologia italiana nel Mediterraneo, crocevia di incontri tra popoli e culture, e quella del periodo ellenistico e romano (globalizzazione antica e creatività locale), ma anche l'eccellenza dell'impegno italiano per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.

Gli obiettivi del convegno sono stati quelli di sottolineare gli aspetti interculturali nella storia del Mediterraneo antico e di offrire un'occasione di incontro e di crescita scientifica, sia tra italiani, sia con studiosi di altri paesi.

Si é puntato inoltre ad elaborare una programmazione comune e una comune visione strategica e a rafforzare la rete delle missioni archeologiche italiane nell'area. Altri obbiettivi sono stati un miglioramento del partenariato tra missioni italiane e un consolidamento dei rapporti tra missioni e istituzioni locali.

Un focus particolare é stato sull'Egitto greco-romano, ambito nel quale l'Italia si è distinta ampiamente: l'archeologia italiana in Egitto e in tutta l'area ha infatti una lunga tradizione di eccellenza.

Esempi sono la nascita dell'archeologia alessandrina, dovuta ad italiani e l'archeologia della Libia, della Siria e della Turchia. D'altra parte l'Italia ha anche il primato nella conservazione e valorizzazione del beni culturali: nelle stesse aree la cooperazione italiana è stata ed è fortemente presente, offrendo soprattutto risorse di esperienza ed eccellenza.

Raccogliere al Cairo i rappresentanti di tale tradizione ha permesso anche di focalizzare l'attenzione sulle difficoltà attuali del lavoro delle missioni italiane in tali aree e sui problemi inerenti l'archeologia in aree di crisi, oltre che proporre strategie.

Il convegno è stato aperto giovedì nella capitale egiziana dal Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura al Cairo, Paolo Sabbatini, dal Ministro delle Antichità della Repubblica dell'Egitto, Khaled El-Enany, dal Ministro Plenipotenziario Fabio Cassese, inviato del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e da Giuseppina Capriotti Vittozzi, Manager del Centro Archeologico Italiano al Cairo. Venerdì l'Ambasciatore d'Italia Giampaolo Cantini ha aperto i lavori, intrattenendosi a lungo con le missioni e indicando la strada di un rafforzamento della rete tra le missioni stesse e con i partner locali.

Di particolare rilievo la presenza dell'Ambasciatore Antonio Zanardi Landi, Presidente della Fondazione Aquileia, che ha presentato I progetti della fondazione sull'archeologia ferita e i beni culturali in aree di crisi, è stato sottolineato margine del convegno.

Nella sua attività, l'IIC Cairo - CAI Italiano va sempre più valorizzando l'impegno per l'archeologia e i beni culturali finalizzato alla promozione del Sistema Paese e, allo stesso tempo, come mezzo di potenziamento delle relazioni culturali nell'area tra Nord-Africa e Vicino Oriente. L'IIC Cairo ha "notevole esperienza" nell'organizzazione di questo genere di eventi: nel 2014 fu realizzato il convegno per le missioni italiane, "Italian Research on Egyptology: from Ippolito Rosellini to current archeological projects", e nel 2016 il "Workshop for Sciences and Technologies applied to the Cultural Heritage", in collaborazione con il CNR, ricorda la nota. (ANSAmed).

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