(di Rodolfo Calò)
(ANSAmed) - IL CAIRO, 7 FEB - Un'opera ispirata a pitture
rupestri del neolitico, quelle della "Grotta dei cervi" di Porto
Badisco in Puglia, sarà il primo impatto visivo che riceveranno
gli ospiti dell'ambasciata d'Italia al Cairo.
Un trittico su questo tema é stato appena realizzato infatti
dall'artista Giorgio Piccaia su un muro di cemento di fronte
all'ingresso della residenza dell'Ambasciatore, Giampaolo
Cantini. La grotta in provincia di Lecce custodisce "il più
grande complesso pittorico neolitico d'Europa", ricorda
un'iscrizione fatta dall'artista accanto al murales.
Si tratta di circa 3.000 'pittogrammi' rinvenuti nel 1970 da
Severino Albertini e quattro suoi colleghi speleologi in 600
metri di caverne e cunicoli a una trentina di metri sotto il
livello del mare e attualmente accessibili solo a studiosi, ha
ricordato Piccaia all'ANSA del Cairo.
Come nella grotta, nel murales di 1,30 metri per 4,60 (hxb)
si riconoscono cacciatori, cervi e forme astratte in un rituale
iniziatico "legato allo sciamanesimo", ha sostenuto Piccaia
sottolineando che "nel mio lavoro è molto presente la ricerca
esoterica e simbolica: la mia arte è un percorso iniziatico
verso la luce".
Nel grotta, almeno secondo quanto ha riferito l'artista, si
notano segni di "alterazioni fosfeniche" che sono richiamate
nell'opera da circolari "macchie di colore" e da segni
labirintici. Nei tre riquadri separati da sottili fasce dorate
("colore spirituale"), Piccaia ha inserito sagome di mani che
evocano iniziazioni forse per guerrieri o cacciatori o sciamani.
Con colori acrilici, meglio adatti dell'originario guano di
pipistrelli per resistere all'inquinamento atmosferico della
capitale egiziana, l'artista ha inserito fra l'altro un
"omuncolo dai piedi palmati" e "un dio che balla" presenti anche
nei graffiti della grotta.
La misteriosa dimensione spirituale della grotta é attestata
pure da molte altre particolarità: ad esempio il braccio
sinistro delle figure antropomorfe teso, ha notato l'artista
sottolineando di aver inserito nell'opera anche tributi
all'Egitto come una "croce ansata", simbolo della dea Iside.
Presente nel capitolo sull'arte della "Guida per investire"
2018 del Corriere della Sera, Piccaia é al Cairo anche come
rappresentante di Italia ed Europa in una mostra in corso fino
al 28 febbraio all'Istituto italiano di cultura col titolo
"Artisti in residenza da tre continenti" (gli altri due sono un
egiziano e una cinese).
Figlio d'arte (suo padre é l'ultranovantenne pittore Matteo)
e formatosi tra Milano e la Polonia, Piccaia crea in tre
atelier: il principale é ad Agrate Conturbia (in provincia di
Novara) e gli altri due a Lido di Camaiore (Lucca) e Tuglie
(Lecce). L'artista ha segnalato che sarà alla prossima Biennale
di Venezia con un'installazione.
Il muro su cui ha dipinto Piccaia é lungo una ventina di
metri e, dopo quest'opera e un murales precedente, non si
esclude possa essere ulteriormente abbellito da altre pitture.
(ANSAmed).