(ANSAmed) - ROMA, 30 APR - L'Aula della Camera ha approvato
l'istituzione di una Commissione monocamerale di inchiesta sulla
morte di Giulio Regeni. In favore del varo della Commissione
hanno votato tutti i gruppi tranne Fi che si è astenuta, dopo la
bocciatura di un proprio emendamento. I sì sono stati 379, gli
astenuti 54. Un lungo applauso dell'aula ha salutato
l'approvazione.
La Commissione, composta da 20 deputati, ha il compito di
"raccogliere tutti gli elementi utili per l'identificazione dei
responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle
circostanze del suo assassinio". Sulla definizione dei compiti
ci sono state varie riscritture del testo: la proposta di Leu
affermava che esso consisteva nell' "accertare le responsabilità
relative alla morte di Giulio Regeni nonché i moventi e le
circostanze del suo assassinio"; poi il testo portato in Aula
parlava di "chiarire le responsabilità e le circostanze che
hanno portato alla morte di Giulio Regeni"; in Aula è stato
approvato un emendamento di Forza Italia (prima firma
Pierantonio Zanettin) con la dicitura definitiva. Respinto
invece un altro emendamento di Fi che esplicitava tra i compiti
quello di indagare anche "le possibili connessioni" tra la morte
del ricercatore italiano "con l'attività di ricerca in ambito
accademico effettuata dallo stesso". La bocciatura
dell'emendamento ha spinto Forza Italia ad astenersi nel voto
finale.
La Commissione di inchiesta in ogni caso dovrà "verificare
fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano
costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per
l'accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative
alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali
iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il
futuro, simili impedimenti, nonché per incrementare i livelli di
protezione delle persone impegnate in progetti di studio e di
ricerca all'estero, in funzione di prevenzione dei rischi per la
loro sicurezza e incolumità".
La Commissione, che avrà gli stessi poteri della magistratura
dovrà concludere entro 12 mesi la propria inchiesta, con una
relazione, ma essa potrà riferire alla Camera "anche nel corso
dei propri lavori, ove ne ravvisi la necessità o l'opportunità".
(ANSAmed).