Alessandro Giamberti, responsabile dell'unità di cardiochirurgia pediatrica nello stesso nosocomio.
Frigiola, che nel corso di decenni ha lavorato in almeno 12 Paesi in Medio Oriente, Africa e Asia, ha sottolineato il livello dell'esperienza che il San Donato potrà offrire al nuovo ospedale egiziano: "Ogni anno - ha precisato - eseguiamo 1.100 trattamenti, di cui 500 chirurgici a cuore aperto". Ma a queste cifre potrebbe avvicinarsi anche l'ospedale Al Nas una volta entrato a regime, con la sua equipe di giovani medici e infermieri che hanno passato una dura selezione. Particolarmente importante è il fatto che saranno offerte cure gratuite alle famiglie povere, in un Paese dove ogni anno nascono 20.000 bambini con problemi cardiaci.
L'ambasciatore italiano Giampaolo Cantini, che ha partecipato alla cerimonia della firma, ha aggiunto che l'ospedale Al Nas "ha le potenzialità per diventare un hub regionale" nella cura dei bambini cardiopatici, ricevendo pazienti e formando medici di altri Paesi africani. Una vocazione in linea, ha aggiunto il diplomatico, con "il ruolo che l'Egitto ha riscoperto in Africa negli ultimi anni". (ANSAmed).