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Una bacchetta femminile torna all'opera del Cairo

Nuovo concerto di Ambrosini che collega Italia ed Egitto

19 dicembre, 10:00

(ANSAmed) - IL CAIRO, 19 DIC - Una direttrice italiana è tornata a esibirsi al Cairo, alla guida dell'orchestra sinfonica della capitale egiziana che quasi mai si affida a una bacchetta femminile: protagonista dell'evento è stata ancora una volta Isabella Ambrosini che con questo ritorno, dopo un primo concerto tenuto quasi due anni fa, ha consolidato così l'apertura fatta dall'istituzione musicale cairota. E annodato un altro legame culturale fra Italia ed Egitto sulle orme di Giuseppe Verdi.

L'esibizione, avvenuta sabato scorso alla Cairo Opera House, ha proposto un programma tutto italiano, ad eccezione del doppio concerto di Bach per due violini e orchestra che ha concluso la prima parte del programma, connotato dal belcanto e dall'interpretazione di uno dei maggiori soprano egiziani, Iman Moustafa. Ha risaltato anche un foltissimo coro delle proporzioni (50 elementi) richieste dall'Inno del sole dell'Iris di Pietro Mascagni.

Ambrosini, che fra l'altro ebbe l'onore di dirigere più volte alla presenza di papa Giovanni Paolo II e resta dal 2012 l'unica donna ad aver diretto un'orchestra a Montecitorio, ha reso anche un tributo indiretto al Cairo e ai 150 anni dell'inaugurazione del Canale di Suez interpretando l'ouverture dell'Aida: l'opera infatti è legata a Ismail Pascià, il Chedivé d'Egitto, che voleva commissionare a Verdi un inno per celebrare l'apertura del Canale di Suez avvenuta nel novembre del 1869; il compositore di Roncole di Busseto rifiutò dicendo che non scriveva musica d'occasione ma poi compose la partitura per l'inaugurazione del nuovo teatro del Cairo aperto nel dicembre 1871.

Direttore artistico e musicale - oltre che fondatrice - dell'Orchestra Roma Sinfonica e del Coro Roma Tre, Ambrosini ha scelto un programma che ha incluso anche musiche di Puccini e Respighi.

"Con questo programma ho voluto dimostrare che nella musica lirica italiana a cavallo fra '800 e '900 - che è stata spesso considerata l'antitesi 'melodica' del coevo sinfonismo europeo - specialmente per quanto riguarda le opere di Mascagni e Puccini è presente un sinfonismo pieno e maturo che talvolta arriva ad effetti di potenza tali da poter essere accostato a quello wagneriano. Questo è in special modo evidente in brani come l'Inno del Sole di Mascagni o anche in Butterfly" con "un bel dì vedremo", ha detto ad ANSAmed dopo il concerto la musicista che è anche direttore artistico e musicale della Stagione concertistica dell'Orchestra Roma Sinfonica e del Coro Roma Tre presso il Teatro Palladium, l'Auditorium Parco della Musica ed altre sale di Roma.

E che si sta affermando come mediatrice culturale fra le due sponde del Mediterraneo: collegando la capitale italiana con un un Paese al 90% musulmano come l'Egitto e una città come il Cairo dove ha sede al-Azhar, la massima istituzione dell'islam sunnita.

Dopo il concerto al Cairo, i prossimi appuntamenti di Ambrosini sono, nel 2020, in Sudamerica: nuovamente in Messico e per la prima volta in Cile, "per continuare la mia mission di ambasciatrice della musica lirica italiana", ha detto.

(ANSAmed).

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