Il terzo "Rapporto annuale di sostenibilità" pubblicato di recente sul sito della banca egiziana controllata all'80% dal gruppo italiano è dichiaratamente incentrato sul tema di come "Creare connessioni per supportare l'affermazione giovanile", ma il ventaglio di realizzazione che sintetizza è molto più ampio e non limitato ai giovani.
"Manteniamo la costante crescita del nostro portafogli per le Piccole e Medie Imprese per sostenere le iniziative imprenditoriali guidate da giovani", scrivono in una lettera agli azionisti che introduce il rapporto il presidente di Alexbank (partecipata al 20% dal governo egiziano), Ziad Bahaa-ElDin, e l'amministratore delegato Dante Campioni.
Ma "lavoriamo per aumentare l'inclusione e alfabetizzazione finanziaria, accrescere la consapevolezza ambientale (...), rafforzare il ruolo delle donne, fornire una piattaforma agli artigiani dell'Egitto", scrivono i due managers sottolineando anche l'adesione al programma delle Nazioni Unite che coniuga ambiente e finanza "Unep-Fi".
Il rapporto illustra le realizzazioni del 2019 ma Alexbank continua ad essere impegnata nonostante - e anzi contro - la pandemia di Covid: nel maggio scorso è stato annunciato un partenariato per lanciare un negozio virtuale di vero artigianato egiziano ("Ebda3 Men Masr") su Jumia, una piattaforma online tedesca rivolta all'Africa, presente in Egitto. Lo scopo è quello di arginare una contrazione degli introiti del settore stimato nel 70% già la scorsa primavera.
Sempre nell'ambito del sostegno all'artigianato, l'iniziativa dichiaratamente "ammiraglia" è quella di rivitalizzare la produzione di tappeti della città di Abu Teeg, nel governatorato centrale di Asyut, orientandolo all'esportazione.
Dal 2017 inoltre Alexbank partecipa a un programma che cerca di assistere cinquemila bambini di strada e l'anno scorso ha cofirmato un nuovo memorandum d'intesa per fornire a questi piccoli un tetto (obiettivo realizzato in 150 casi), cibo, visite mediche, istruzione (30 scolarizzazioni) e, ai più grandi, una formazione professionale. Su circa 2.000 ragazzine assistite, un 20% è stato reintegrato nelle rispettive famiglie.
Sul fronte dell' "inclusione finanziaria" di donne di "comunità rurali disagiate" introducendo fra l'altro l'uso di una piattaforma di "e-wallet", il rapporto segnala il coinvolgimento di cento persone con un piano che punta a diecimila in 24 mesi.(ANSAmed).